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Sig.na 25 ciliegie perché non stai con i piedi
per terra?
La Sig.na
25 ciliegie ride sotto i baffi di un coniglio che da qualche mese ha perso
energie e ottimismo. Lei sa che ritorneranno, accompagnati da viaggi intorno al
mondo, da chiacchiere senza distanze di sicurezza, da abbracci rubati senza
chiederle il permesso.
Non invidia
chi resta ancorato alla realtà, prefigurando scenari terribili, nuovi picchi
epidemici, catastrofi economiche. Non torna sui suoi passi dopo le miriadi di: “te
lo avevo detto”; lei se ne frega e si tiene stretti i suoi pensieri felici,
conquistati dopo battaglie estenuanti al sapore di flebo e ferite profonde.
Non
pretende che voi capiate, arroccati nei vostri pensieri obiettivi, definiti da
calcoli e preoccupazioni, in anticipo su decreti, in disaccordo con speranze al
sapore di birre ghiacciate sale e limone.
Non ha la
presunzione di essere dalla parte giusta, vuole solo godersi quella camminata
sul lato selvaggio della vita, quello privo di responsabilità e concretezza.
Non ha
risposte, cerca solo di farsi le domande giuste mentre Roger studia itinerari,
prepara fogli exel con calcoli e speranze, profumati come fette di zucca appena sfornate.
La Sig.na
25 ciliegie durante queste settimane di isolamento non ha rivalutato affetti e
amicizie, non ha cambiato idea sulle persone a cui vuole bene. Non ha mai
preteso messaggi, parole importanti, prese di posizione. Si è solo posata con
leggerezza sulle sue aspettative, soffiando via illusioni ingombranti,
sostituendole con nuovi racconti privi di presunzione, scegliendo lei le parole
a cui affidare le sue emozioni corazzate.
La Sig.na
25 ciliegie non crede di essere immune al dolore, riesce a sentirlo quando si
insinua nelle sue ossa, quando alimenta ipocondrie e paranoie, quando le
impedisce di regolare il respiro. Boccheggia ancora di fronte a crolli inaspettati,
a malattie che ritornano, a lutti che non può permettersi di vivere.
Non ha mai
potuto rifiutare la realtà, sbatterle una porta in faccia e dirle che non era
la benvoluta. Ha però imparato a guardarla con occhi diversi, a farle indossare
un vestito stupendo e dei sandali tacco 12, a portarla a cena sopra il mondo,
ricordandole che si può sempre cambiare prospettiva.
La Sig.na 25
ciliegie non è un’inguaribile ottimista ma sa regalarsi storie con agua de coco
e risate altissime, dove rifugiarsi quando fuori si muore di freddo.
Lei è
crollata un sacco di volte, lasciando strisce di sangue su centinaia di jeans.
Forse un
giorno non riuscirà a rialzarsi e a combattere con ironia e gelato ogni tipo
di sofferenza; forse un giorno non sarà in grado di vestire la verità con abiti
di gala riempendo comunque il suo flute con lo Champagne che ama tanto.
Se quel
giorno arriverà non so se sarà in grado di chiedere aiuto, non so se basteranno
i suoi racconti, i suoi evitamenti, delle cuffiette e una carta d’imbarco.
Quando quel
giorno arriverà sa che un coniglio la andrà a prendere e la farà ridere a crepapelle.
Tornerò
con i piedi per terra quando avrò il mio zaino sulle spalle e il passaporto
stretto nella mano.