Sig.na 25 ciliegie quanto ti
mancano le relazioni superficiali? Quelle leggere, senza pretese. Quei contatti
che si esauriscono davanti a un caffè a metà mattina, a un bicchiere di Ribolla
ghiacciato dopo un’estenuante giornata di lavoro. Quanto ti mancano quelle
serate che non lasciano nulla se non una risata di troppo, una cena rimediata
con una confezione di taralli sul terrazzo, un ritorno a casa brilla di
stanchezza.
Quanto hai voglia di tornare
ad essere in ritardo, a cercare parcheggio mentre la radio passa proprio quella
canzone e tu la urli a squarciagola come se non ti servisse nient’altro che
quello.
Quanto non vedi l’ora di
rispondere con ironia a discorsi inappropriati, di scavalcare con sorrisi quei
bagagli di pesantezza, di circumnavigare le questioni di principio che non hai
mai digerito, nemmeno dopo cucchiaiate di Citrosodina.
Sig.na 25 ciliegie mentre
tutti non fanno altro che ribadire quanto sia fondamentale dedicarsi agli affetti veri, tu che fai? Tu insegui con ansia
la superficialità di quei legami al sapore di stringhe dell’oratorio, quelle
relazioni liquirizia facili da spezzare, senza impegni e costrizioni.
Sig.na 25 ciliegie quanto ti
manca la quotidianità, ora che hai esaurito i pensieri, ora che ti sei data tutte le
risposte alle domande che avevi lasciato fuori dalla porta?
Quanto brucia il sale della
verità su quelle ferite aperte?
Quanto è stato bello credere a
una bugia, sdraiarsi al sole scegliendo con cura le ombre cinesi a cui
affidarsi. Quanti minuti mancano alla verità?
Quanto durerà questo periodo
ibrido, al confine tra i tuoi vorrei e i desideri di una vita?
Sig.na 25 ciliegie assapora i
momenti che vivrai, fai nascere nuovi progetti e prenditene cura; protetta da
quelle assi di legno, in un appartamento pieno di luce, dove Roger raccoglie i
tuoi condizionali e li trasforma in indicativi senza macchia.
La Sig.na 25 ciliegie alza
l’asticella solo con sé stessa e con i pochi che l’hanno vista senza corazza,
spogliata di quelle paure di diamante impossibili da scalfire.
Lei rimane quella che adora
farvi credere che ci siete riusciti ad entrare, che avete visto cose che
nessuno era mai arrivato a scoprire, che non importa se non parli, i tuoi occhi
dicono tutto.
Lei è ferma lì anche se sta
correndo, pronta ad accogliervi mentre la definite, nelle sue fragilità, nelle sue infinite personalità, nel vostro non avere capito un cazzo di niente.
Lei, che ha solo bisogno di
gente che resta davvero e non di parole al vento.
- G. e quando torna la normalità, cosa facciamo?
- Continuiamo ad avere coraggio, a coprirci di rimorsi in attesa che il sole scaldi le nostre scelte.
Nessun commento:
Posta un commento