Sig.na 25 ciliegie non si
reagisce così al dolore.
Non si smette di rispondere a
chi è preoccupato per te; non si alzano muri davanti a chi ti ama e vorrebbe
darti un abbraccio.
Non si piange a comando,
giusto il tempo cronometrato di una corsa in solitudine.
Non si ripete che va tutto
bene, condividendo meme e film ignoranti.
Non si ride a crepapelle sul divano lasciando la sofferenza in terrazzo.
Non si leggono libri fino a
entrarci dentro e dimenticare questa realtà che per l’ennesima volta si inserisce prepotente nella tua sudata felicità.
Non si ascolta musica a volume
altissimo tutto il giorno, anche fuori dagli orari consentiti, anche quando il
silenzio di una città fantasma ti uccide lentamente.
Non si mantiene una routine
faticosa, come se niente fosse cambiato, tenendo d’occhio i kg, consapevole di quanto siano l’unica cazzo di cosa che puoi controllare nella tua vita.
Non si sposta l’elaborazione
di un lutto perché ora non hai tempo.
Non si riempie di bianco fermo il
bicchiere quando senti di essere pesante.
Non si passano le giornata a
scrivere macigni lasciando piume per la quotidianità.
Non si scappa dagli amici che
non riescono a lasciarti sola nella tua corazza
Non si regalano sorrisi quando
dentro ci sono lacrime.
Non si ama la vita quando ti
presenta della merda fumante fuori dalla porta di casa.
Non si programma il prossimo
viaggio, l'ennesima fuga su un furgone arancione che profuma di serenità.
Non si fanno nuovi progetti
quando il mondo è nel bel mezzo di una pandemia.
Sai cosa Sig.na 25 ciliegie? A
me interessa poco dirti cosa non dovresti fare; a me piaci così come sei,
nel tuo assurdo modo di navigare nella tempesta.
Io ti amo Sig.na 25 ciliegie, e
forse un giorno riuscirò a urlartelo, superando quelle canzoni nelle cuffiette,
quelle con cui ti proteggi dalla fatica del vivere.
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G. non andrà tutto bene, ma non ci penso minimamente ad abbassare il volume.