domenica 29 settembre 2019

Ho bevuto del rosso ma volevo del bianco fermo


La Sig.na 25 ciliegie sogna tende indiane all’interno di uffici e spazi pubblici, rifugi dove nascondersi quando le emozioni sono troppo evidenti, quando le gote si arrossano senza avvisarla.
La Sig.na 25 ciliegie mette il cuore in modalità aereo, assicurandosi di avere scaricato le canzoni da assaporare offline a volume massimo. 
Lei vorrebbe concedersi il lusso di non ascoltare consigli e giudizi, sguardi di biasimo mentre fuori si sta preparando il terreno per l’autunno.
Gli amici la avvolgono dentro coperte di raccomandazioni e:” te lo avevo detto”, impedendole di essere quella che è davvero, nel suo caos dai confini labili, nella sua pacata irrequietezza, nel suo bisogno costante di romanzi di realtà.
Gli amici le rimboccano lenzuola e trapunta fino a coprirle tutta la testa, dimenticandosi ogni volta quanto lei odi tutto questo, quanto le manchi l’aria in quei momenti senza piedi fuori dal letto.  
La Sig.na 25 ciliegie colleziona corazze da indossare in ogni occasione, le lucida con cura per poi riporle accanto a cappottini colorati da sfoggiare appena le giornate si accorciano.
Non lo vuoi questo autunno vero Sig.na 25 ciliegie?
Non aspetti con ansia i risvegli senza luce, il buio delle cinque, le parole dette senza coraggio prima di un ciao privo di hashtag.
Te li ricordi quei mesi di agua de coco Sig.na 25ciliegie? Quelli dove un coniglio antropomorfo era riuscito a regalarti l’estate a novembre.
Cosa te ne fai di tutto questo autunno Sig.na 25 ciliegie? Lo frantumi in piccoli pezzi, sperando di non tagliarti con le schegge lasciate a terra, dimenticate su un pavimento che adori calpestare a piedi nudi anche quando il sole è un pallido ricordo.
Non ti mancava vero il freddo? Fermo e impassibile, in grado di congelare le immagini di dolore che cerchi di ingoiare con del vino bianco che tra poco dovrai abbandonare per strada.
A cosa ti servono quelle bottiglie di rosso corposo conservate in garage? Bicchieri dentro i quali non riesci più a vedere sguardi sinceri, parole che si mischiano nel fondo di un ballon dai sospiri pesanti.

-          G. io non lo voglio questo autunno.
-          E allora lascialo lì, me lo mangio io, annaffiandolo di quel rosso che odi tanto.
-          E io che faccio?
-          Tu ordina gamberi e vino bianco e sorridimi forte.











venerdì 20 settembre 2019

Il mio silenzio è una canzone


La Sig.na 25 ciliegie ha uno tsunami nello stomaco e un uragano nella testa.
Sì, proprio lei, così brava nel fingere equilibrio davanti all’ennesimo caffè lungo al bancone del bar.
È così spaventata dalla persona che vede riflessa nello specchio da aver smesso di guardarsi.
È così lontana dall’immagine a cui puntava da non riuscire più a trovarsi.
Cosa succede là fuori Sig.na 25 ciliegie? Chi si è permesso di minare la tua vacillante consapevolezza, la tua silenziosa battaglia verso la serenità?
Che cosa diamine è la serenità Sig.na 25 ciliegie?
Sarai mai in grado di sceglierla? Se ne sta proprio lì, accanto all’adrenalina che ti regalano i tuoi immancabili sbagli, vicino ai fuori pista che si celano dietro ogni strada battuta.
Cosa succede qui dentro Sig.na 25 ciliegie? È solo l’ennesima canzone con il volume basso, è solo l’autunno che sgomita per entrare nel parco giochi dei tuoi pensieri.
La Sig.na 25 ciliegie non sa restare ma è bravissima a sostare nei parcheggi della sua città, quelli pieni di alberi, quelli dove puoi alzare la musica al massimo e dimenticarti che sta tempestando con il sole.

La Sig.na 25 ciliegie ha una lista da spuntare e un sorriso da non abbandonare sulla spiaggia di un’estate che è ormai solo un ricordo.
Promette di portarti rose bianche anche quando si sentirà sporca e senza difese. Quando i muri e le corazze le ricorderanno cosa ha lasciato fuori.
Di cosa hai paura Sig.na 25 ciliegie?
Scegliti Sig.na 25 ciliegie, perché nessuno è in grado di farti stare così bene come potresti fare tu.
Guardati Sig.na 25 ciliegie, perché vivere con quegli sguardi fissi non riuscirà comunque a farti sentire bella.
Perdonati Sig.na 25 ciliegie, perché quello zaino di condanne ti impedisce di correre lontano.

-          G. se potessi regalarmi la serenità cosa sarebbe?
-          Delle caldarroste ancora calde mentre leggi un libro profumato.
-          e se potessi estenderla a tutte le stagioni?
-          Lei che ride e che ti assicura che non l’hai delusa, che sei bella così come sei.











lunedì 9 settembre 2019

Questo lunedì è una canzone di Bon Iver


La Sig.na 25 ciliegie è caduta così tante volte da non farci più caso.
Si sbuccia cuore e ginocchia e oramai non ha più nemmeno bisogno di disinfettante e cerotti.
È inutile tenderle la mano, negli anni ha imparato a rialzarsi senza fare troppo rumore, senza rendersi conto delle mani tese a chiederle se avesse bisogno di aiuto.
Va tutto bene Sig.na 25 ciliegie?
Va sempre tutto bene quando non ci si permette di dire che fa male.
La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe raccontarti cosa pensa quando guarda il mare ma tu non ci sei.
La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe smettere di sbagliare solo per potersi dire che aveva ragione, che le sue insicurezze sono solo capaci di distruggere le persone che ama.
Fuori inizia a fare freddo, le giornate sono più corte e l’estate sembra essersi rifugiata dentro ricordi sbiaditi, coperta da canzoni di Bon Iver e dal profumo di tisane mela e cannella.
La Sig.na 25 ciliegie aspetta l’autunno, i concerti nei club, i libri letti sotto il piumone, le canzoni ascoltate nella nebbia delle giornate più lunghe. Attende novembre, quel dolore che non passa mai, capace di insinuarsi tra le crepe delle ferite che non smetterà mai di infliggersi.
La Sig.na 25 ciliegie aspetta l’autunno anche se vorrebbe non arrivasse mai, vorrebbe la lasciasse in pace in quella superficialità estiva dove tutto è permesso, dove le parole volano leggere senza conseguenze.
La Sig.na 25 ciliegie sposta immagini, recupera progetti e sogni condivisi. Passa veloce davanti allo specchio e si ripromette di guardarsi meglio, quando svaniranno sospiri e nodi alla gola, quando recupererà il senso di questo anno a testa in giù.
Roger lascia che si addormenti e la sveglia con caffè e nuove destinazioni.

-          G. ma tu mi vorrai sempre bene, qualsiasi cosa faccia?
-          Sì.
-          Uffa. Non dovresti sai? Dovresti rispondermi che no, non posso fare sempre quello che mi pare
-          No. Non ancora
-          Cosa significa non ancora?
-       Inizierò a dirtelo quando smetterai di farlo solo per autorizzarti a non volerti bene.


Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...