Ascoltava
i Talking Heads
sulla spiaggia.
Decisamente
poco sudamericana come scelta.
Leggeva
autori americani dai periodi corti e carenti di descrizioni.
Anche
questo era decisamente poco sudamericano.
A
lei piaceva camminare su terreni scivolosi, scegliere ciò che non
era nelle sue corde, sfidare la vita senza che nessuno le chiedesse
di farlo.
Metropoli
Sudamericane: qualcuno che ti rapisce l’anima e non un portafogli.
Ehi
Nina che ne dici di salire su questo aereo con me?
Nina
ascoltava i Talking Heads
sulla spiaggia.
Ipanema,
Copacabana, le spiagge di Fortaleza o quelle di Recife, importava
poco conoscerne il nome esatto. Esistono nomi senza indirizzi ben
precisi, esistono indirizzi il cui nome importa poco.
Aveva
sentito dire che il Brasile non fosse per i principianti; niente di
più azzeccato era mai stato detto sul Brasile.
Brasile
nao è para amadores.
Punta
del Este, Uruguay. Santa Marta, Colombia. Non è per tutti il Sud
America sai Nina?
E
tu Nina, tu per chi sei, tu di chi sei?
Era
facile avere paura tra le strade del sud; lo era meno riuscire a
sentire l’odore di qualcosa che da noi si era perso da decenni,
quell’odore acre che sale dall’asfalto e che ti fa sentire parte
di una città che cresce, parte di un mondo che deve ancora venire.
E’
difficile pensare a un mondo migliore tra le vie di Parigi. Eppure
Lei amava Parigi, quella sensazione di struggente malinconia tipica
di molte capitali europee, capace di lasciare campo libero a pensieri
distruttivi e carichi di sconforto. Gli edifici all’angolo delle
strade, le panchine e le luci soffuse pronte a dirti che sì, qui ti
è consentito essere infelice. Persino i barboni a Parigi hanno
smesso di esserlo davvero. Quanto sarebbe stato semplice trasferirsi
lì?
Nina
con la paura si faceva scudo della paura.
L’autobus
viaggiava veloce, senza fermarsi, senza fare caso a semafori e
persone, senza guardare mai cosa ci fosse dietro. Lo sguardo fisso
verso ciò che le stava davanti.
Come è
che si sta a non voltarsi mai?
Nina
non era abituata a pensare al futuro, non faceva altro che guardarsi
alle spalle.
La
sua pelle era diventata scura negli anni, in quegli anni passati a
girare paesi privi di un nome ma pieni di sapore. La sua pelle di
porcellana si era colorata di vita; dopo tanto tempo aveva scelto di
non chiudere gli occhi di fronte al dolore, di non voltare testa e
cuore alle emozioni.
Ehi
Nina, il sole sta calando, le persone abbandonano la spiaggia,
dovresti andare anche tu, è pericoloso rimanere.
Ci
sono volte in cui restare è più pericoloso che andare via. Ci sono
volte in cui vorresti restare ma sai che quello che devi fare è
prendere e partire. Scegliere la meta è meno decisivo di quanto si
possa credere.
Lei
scherzava col pericolo quasi come si trovasse su un precipizio senza
via d’uscita. Sfondare porte d’emergenza come quando manca
l’aria, cercare una via sgombra dalla siccità dell’anima.
Ehi
Nina, smetti di essere così pura?
La
neve non scende nel nord del Brasile; anche i tuoi occhi sono sporchi
di vita ora. E’ sempre neve quella che si vede sulle carreggiate.
Ehi
Nina che fai non scrivi più ora?
Il
tuo I-Pod passa i Talking
Heads
mentre il mondo fa rumore senza di te.
Ti
sei mai chiesta come sarebbe suonarci insieme Nina?
Sei
poco carioca Nina, dove è il samba?
Quel
sangue rosso ciliegia non ha mai smesso di scorrere nelle tue vene,
ne sono sicuro.
Nessun
oceano La porterà mai via, i giorni passeranno e i ricordi piano
piano si faranno più sbiaditi ma Lei non smetterà mai di tirarli a
lucido. Quando quei ricordi moriranno anche Lei morirà: è così che funziona il suo mondo.
Che
colore sono le tue unghie oggi Nina?
Colore
del mare, colore del sole, colore dell’amore senza calore.
Un
giorno smetterai di chiederti se ce la farai Nina, quel giorno non è
poi così lontano. Se ti concentri lo puoi intravedere dietro le nuvole, tra il
Cristo e il Pão de Açúcar.
Sta lì seduto accanto alla paura di smettere di avere paura. Perché cosa è la vita senza la paura? E’ un giro di giostra ad occhi chiusi, di quelli che nemmeno ricorderai come è stato. E niente vale la pena se non può essere ricordato, tu lo sai bene e forse un giorno smetterai di ripetertelo fino a scoppiare.
Sta lì seduto accanto alla paura di smettere di avere paura. Perché cosa è la vita senza la paura? E’ un giro di giostra ad occhi chiusi, di quelli che nemmeno ricorderai come è stato. E niente vale la pena se non può essere ricordato, tu lo sai bene e forse un giorno smetterai di ripetertelo fino a scoppiare.
Ti
va un chopp Nina?
Mentre
guardi le parole cavalcare le onde, su una tavola da surf.
Joining
the world of missing persons (and she was)
missing
enough to feel alright (and she was)
C’era
una volta Nina. C’era una volta e non c’è più.
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