sabato 19 giugno 2021

Sto ascoltando musica di merda in un sottotetto ed è bellissimo

 

Come quando manca poco e tutto pare risuonare ancora più forte,

come quando inspessire la corazza è più facile che salutare,

come quando gli occhi lucidi di un amico ti ricordano che i tuoi errori ti assomigliano da sempre, perché nessuno sogna quanto te quando commette uno sbaglio.

Come quando un giorno ne vale 500 eppure non basta.

Quanto male fa trattenere le parole? Ora che questo silenzio non fa altro che inghiottirti come un buco nero.

Quando parti Sig.na 25 ciliegie? Perché quella data vorrei tanto cancellarla dal calendario anche se so che amarti vuol dire lasciarti andare.

Tornerai Sig.na 25 ciliegie? Perché non lo so se la voglio una vita senza di te.

Ubriacati Sig.na 25 ciliegie, di tutto quello che questo anno bastardo ti ha portato via, degli amici, ai quali basta guardarti per assolverti da ogni stupido peccato.

Vattene via Sig.na 25 ciliegie, da quei weekend trascorsi tra le corsie afose di un ospedale senza finestre, da una malattia mentale che ti è entrata nelle ossa senza chiederti permesso. Dal dolore, che ciclicamente ti abbandona ma poi torna con violenza per ricordarti che chi ami non smette mai di andarsene via e allora forse è meglio che lo faccia tu.

Datti tregua Sig.na 25 ciliegie, perché odiarti non ti aiuterà a sentire meno quella sofferenza che allontani in continuazione; non ti salverà da quella leggerezza ostentata, da quelle frasi che si fermano in gola, che non vuoi caricare sulle spalle di nessuno.

 

-          Ci vediamo prima che parta?

-          Non lo so.

-          Uff e perché?

-          Perché non so se riuscirò a non chiederti di restare.

 

lunedì 7 giugno 2021

Ciliegie e vino bianco. In loop continuo.

 

Scatoloni e ricordi, una cassa che passa le canzoni che ti fanno fare più fatica, quelle che hanno plasmato la tua vita.

Una casa sempre più vuota, l’eco della loro assenza, la consapevolezza che non ci saranno più attimi da fotografare tra quelle quattro mura.

Quanto male fa andare via?

Quanto male ti avrebbe fatto restare?

Tu, così poco attaccata alle cose materiali ma così attenta a non dire parole sbagliate, a non lasciarti sfuggire nemmeno una lacrima.

Tu e il tuo terrore di essere di troppo, di appesantire chi ami.

Tu e la tua stupida paura di non piacere.

Cosa succede se ti mostri come sei Sig.na 25 ciliegie? Cosa se ne fanno le persone di quei pochi kg che sanno sempre quale è la risposta che loro vorrebbero sentire?

Tu a cosa pensi Sig.na 25 ciliegie?

Mentre ti guardo negli occhi provo a leggere tra le righe di quel discorso che non farai mai ad alta voce.

Mentre mi sfiori tento di trattenerti più di quanto tu ti sia ripromessa.

Mentre mi odi mi domando se sia stata anche colpa mia.

Per le infinite volte in cui ti ho chiesto di restare in piedi, per le altrettante volte in cui non ho avuto il coraggio di chiederti di restare e basta.

Quella frenesia che attraversa ogni cellula del tuo corpo, il desiderio di girare il mondo insieme a un coniglio con le orecchie giù, così capace di placare le tue ansie da sorprenderti ogni volta.

E quindi cosa fai, chiudi il blog e ne apri uno di viaggio?

E quindi cosa fai, smetti di scrivere sul web e lavori a un libro nuovo?

E quindi cosa fai, quelle 25 ciliegie le lasci a Bg o te le carichi sulle spalle?

 

Io non lo so cosa farai Sig.na 25 ciliegie ma non smettere mai di raccontarmelo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...