Il disco dei Mumford suona forte.
Il sole di maggio è tornato
finalmente a scaldare i prati e i volti degli amici veri.
I bicchieri di bianco si
sommano ai ricordi che fanno sorridere, ai passati che ti hanno resa quella che
sei.
Le scarpe da trekking sono
sempre più sporche di fango.
I caffè hanno smesso di essere
deca e si allungano come quando avere paura era un lusso che non ti potevi
permettere.
Gli occhi ti fissano muti,
provando a non cedere a quei mi mancherai.
Le parole restano imbrigliate nelle
giornate infinite, scandite da impegni di lavoro e burocrazia che non puoi più procrastinare.
La Sig.na 25 ciliegie prova a vomitare
questo turbinio di emozioni sul bianco candido delle migliaia di pagine che le
hanno permesso di vivere.
Quando scegli una strada le altre
dove vanno a finire?
Che rumore fa una decisione
sbagliata?
Il suono di una scelta ti
accompagna anche quando provano a togliere l’audio?
Tu e il tuo coraggio così discreto,
la tua stupida paura di rovinare tutto.
Quando guardi in una direzione
puoi voltarti a vedere cosa abbandoni?
La Sig.na 25 ciliegie è piena
di domande ma le risposte sono sopravvalutate e spesso non sono nemmeno così
importanti come si crede.
La Sig.na 25 ciliegie attende
con trepidazione il momento in cui salirà sul suo furgone, staccandosi dagli
abbracci più dolorosi, lasciandosi alle spalle degli inutili va beh reiterati.
La Sig.na 25 ciliegie non vede
l’ora di prendere la rincorsa, di stringere la mano di un coniglio con le
orecchie giù.
-
Come ti sei accorta che era quello giusto?
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Perché lo ha sempre saputo.
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Cosa?
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Quando era il momento di portarmi via.