La Sig.na
25 ciliegie sa benissimo dove va a finire il dolore quando sta male; riconosce
ad occhi chiusi quelle paranoie, quel controllo minuzioso davanti allo specchio,
quell’immagine terribile che non le rende giustizia.
È bravissima
nello slalom degli evitamenti, ribalta la curva della sofferenza e la rende
sorridente giusto il tempo di un aperitivo.
Ascolta
playlist dal colore autunnale e conserva nelle tasche delle risposte che non feriscano
troppo, che convincano anche l’interlocutore più attento.
La Sig.na
25 ciliegie non giudica chi non c’è stato o chi lo ha fatto solo a metà, chi
non ha scavalcato i muri, chi ha mollato di fronte ai suoi vatuttobene.
Lei sa che voler
bene non è universale e che ognuno lo fa a modo suo. Lei non è arrabbiata. Lei
vorrebbe abbracciarli se ne fosse capace, dir loro che va bene così. Ci saranno
sempre dei brindisi e qualche battuta spiritosa, dei regali e un posto da
consigliare.
A lei non
importa.
Lei sa che
non è una passeggiata starle accanto davvero; decifrare i silenzi, guardarla
lucidare le corazze, abbattere quei muri trasparenti che alza in continuazione.
Lei sa che per
arrampicarsi serve coraggio.
Lei sa che per
arrampicarsi devi mettere in conto la caduta e in pochi tollerano lividi e
spavento.
La Sig.na
25 ciliegie ha degli occhi verdeumore ma magari sono solo castani e tutto il
resto conta poco.
La Sig.na
25 ciliegie prende per mano chi è rimasto, chi ha scelto di portarla via, chi l’ha
stritolata forte e ha pianto al posto suo.
Lei, che
vorrebbe tanto farlo ma ha così paura di non riuscire a fermarsi.
Lei, che vi guarda restare e vorrebbe dirvelo quanto bene vi vuole. Fortissimo.