17
anni. Così donna in un corpo da bambina.
Poco
seno e una pelle di velluto.
Così
abituata a fare l’amore da credere che non possa esistere altro.
Fare
l’amore la faceva sentire importante; quella sensazione di potere
portata all’estremo.
Deliri
di onnipotenza in ognuna delle sue carezze.
A
Lei piaceva che Lui la picchiasse, dietro quegli strati infiniti di
ferite morali che solo lui era in grado di riaprire così bene.
A
Lei piaceva tirare la corda fino al momento prima che si spezzasse,
fino a sentire il desiderio di Lui rimbombare in tutta la stanza.
A
Lei piaceva alzarsi e andare via quando Lui le implorava di restare,
in quel dopo così intimo da non consentirle di alzare le sue difese.
Unghie
che segnano sentieri di carne per arginare emozioni che non possono
straripare.
Non
che non le piacesse dormirci insieme, ma adorava l’odore del vuoto
dentro di Lui quando Lei si lasciava la porta alle spalle.
Lei
sentiva il bisogno di fare l’amore con lui ogni secondo, ogni
attimo passato a incrociare il suo sguardo.
Ci
sono giorni più difficili di altri, giorni spesi a sconfiggere alibi
come mostri marini, giorni in cui è limpido il sentiero del dolore a
cui si sta andando incontro.
Lei
era consapevole che l’avrebbe perso, così come sapeva che era
l’unico modo per tenerlo dentro di sé.
Incredibile
quanto ci si affezioni ad una malattia.
Inaspettato
quanto il dolore tenga uniti come calamite.
Lei
sapeva che sarebbe stata una vita d’inferno. Lei sapeva che
l’inferno non è per tutti ma solo per chi si vuole male davvero.
Lei
sapeva che non avrebbe funzionato, eppure non riusciva a non fare
l’amore con questa consapevolezza.
Lei
era senza rimpianti, Lui conservava i rimorsi giusto il tempo di
risvegliarsi sudato nelle notti senza di Lei.
Lei
sapeva che l’avrebbe tradito, Lui sapeva che non l’avrebbe amata
per sempre.
Lei
era senza scadenze: non conosceva la fine di una storia perché ne
impediva ogni inizio.
Lei
non lasciava spazzolini, vestiti, sentimenti.
Lei
passava di lì senza fermarsi.
Lui
lo sapeva, fingeva spavento in quegli occhi di bugia.
Lui
la guardava dormire: quel respiro affannoso non si sarebbe mai
placato.
Lei
sapeva che a quello che dice un uomo subito dopo che ha fatto l’amore
non bisogna mai credere, ma il loro era un amplesso continuo. Anche
il migliore dei corazzati può distrarsi in una domenica di sole.
Lui
un giorno chiese a Lei a cosa stesse pensando, ma i pensieri sono
tanti e le parole troppo poche.
Lei
quel giorno disse: “a niente”, perché i sentimenti fan più
paura delle omissioni.
Lei
un giorno chiese a Lui a cosa stesse pensando, ma
nella vita ti insegnano a vestirti, non a spogliarti.
Lui
quel giorno disse “a niente”, perché le emozioni son pacchetti
regalo che è meglio non scartare.
Nessuno
ti insegna a dire Addio
C’è
sempre un Lui che ti rovina la vita.
C’è
sempre una Lei che ti toglie il fiato quando la rivedi da lontano.
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