lunedì 21 gennaio 2019

Blue monday

La Sig.na 25 ciliegie negli anni ha imparato a sedersi accanto alle giornate faticose, a scriverci sopra storie piene di parole imperfette, a scegliere un disco che regali un senso a quel vino appena aperto.  
Lei vorrebbe smettere di essere così sbagliata, in questa vita piena di persone termosifone che alzano la temperatura per non farle prendere freddo.
Lei darebbe cento dei suoi sorrisi per un semplice mi piaccio davanti a quello specchio infame. Lei e quella stramaledetta bulimia emozionale che le impedisce di scendere dalla giostra dei prenditi ogni cosa.
La Sig.na 25 ciliegie si versa altro vino e si dimentica regole e promesse giusto il tempo di una canzone capace di portarla al mare.
Si copre gli occhi per vedere meglio le parole che non ha detto, le paure che ha chiuso dentro una prigione di ironia, il ritornello di un’armonica a bocca.
Si copre gli occhi giusto il tempo di soffiarle via come si fa con un dente di leone.
La Sig.na 25 ciliegie ti guarda mentre ti prendi cura di lei e vorrebbe regalarti un grazie prezioso come un diamante, un grazie maravilhoso come quel partiamo che non smetterà mai di urlare a gran voce.
Ti osserva in questi giorni freddi senza neve, mentre con pazienza raccogli i suoi pezzi disordinati sparpagliati per casa. Quante volte ancora dovrai sussurrarle che andrà tutto bene?
Per quante volte ancora dovrai tenderle la mano mentre annaspa nel mare dei vorrei?
Quante volte ancora dovrai portarla lontano per non lasciare che si guardi dentro?
La Sig.na 25 ciliegie annoda sogni su un braccialetto ma le è impossibile fare scelte razionali.

-         G. Me lo spieghi perché ogni cosa che tocco si frantuma in mille pezzi?
-         Non lo so, so solo che non riesco a smettere di affidarti la mia vita.

domenica 13 gennaio 2019

Sto ancora imparando a bere del rosso


Sig.na 25 ciliegie quante volte ancora dovrai scontrarti con quello specchio? Per quante volte ancora ti sentirò elencare come ossessioni le tue imperfezioni?
Quante emozioni dovrai ingoiare mentre quel riflesso distorce ogni realtà?
Sig.na 25 ciliegie si può sapere cosa vedi in quello specchio?
Smetterai di vedere quello che non vedo io? Anche solo per un giorno proverai a chiudere gli occhi e a fidarti dell’immagine che non riesco a smettere di guardare?
La Sig.na 25 ciliegie sente freddo in questo gennaio senza neve; attende fiocchi bianchi ma trova solo banchi di nebbia che appesantiscono i suoi pensieri. Sa che dello scotch carta colorato non è sufficiente per coprire i buchi, per impedire al vento gelido di passare dalle fessure e attraversare strati di pelle sporcata di inchiostro.
Roger raccoglie i sogni che lei lascia per strada e ne costruisce destinazioni, stampa biglietti aerei e le ricorda quanto siano vicine le stelle e quanto disti la luna.
La Sig.na 25 ciliegie torna indietro, alla ricerca delle chiavi che ha dimenticato, dei guanti persi, delle parole abbandonate sopra coperte di condizionali.
La Sig.na 25 ciliegie ridisegna ritornelli scomodi, canta su strofe sbagliate e le importa poco di essere stonata, in questa vita che si incrocia tra le linee di una mano che non è capace di leggere.
Lei vorrebbe una pausa dai continui giudizi che si cuce addosso, da quei difetti che la perseguitano ogni volta che alza il viso per guardarsi.
Lei vorrebbe mordere una barretta di cioccolato fondente in un deserto lunare e invece addenta mele renette nel caos di un concerto dalla musica altissima.
Lei vorrebbe entrambe le cose eppure sembra ricordarsi solo di sorridere per due.

-          G. Perché non riesco mai a vederla in quello specchio?
-          Perché sei troppo impegnata a farti del male.

sabato 5 gennaio 2019

Come quando Piazza Dante era l'unico mondo possibile

Come quando un amico se ne va e se ne va per sempre.
Come quando Città Alta è illuminata dal sole ma dentro hai troppo freddo per rendertene conto.
Come quando attraversi la tua città in motorino e vorresti non doverti mai fermare.
Come quando finisce l'ultima canzone e nessuna canzone dovrebbe finire.
Come quando ti guardo e guardarsi è dolore.
Come quando avevi sedici anni e Piazza Dante era tutto il tuo mondo e ora, che quel mondo lo stai attraversando, hai nostalgia di quello che per te era l'unico mondo possibile.
Come quando quei sedici anni li stringevi con le unghie e con i denti e ci urlavi dentro fino a stare male.
Come quando non esisteva il grigio ma con il bianco e il nero scattavi fotografie che resteranno per sempre.
Come le parole che si fermano in gola, come i messaggi che non vorresti mai scrivere, come i non detti dietro a telefonate faticose.
Come i ricordi bevuti insieme a quell'ultimo Negroni che brucia in gola e non sai perché o forse lo sai e fa ancora più male.
Sig.na 25 ciliegie cosa te ne fai di questi trent'anni così responsabili mentre hai appena sussurrato l'ennesimo addio?
Cosa te ne fai dei: "tutto bene", quando le tue lacrime aride bagnano questi tremendi abbracci?
Dove sono quei sedici anni Sig.na 25 ciliegie? Quella piazza grande come il mondo e quegli occhi pronti a ferire ma capaci di stare per ore seduti accanto a te. Perché era giusto così, perché io ci sono e del resto non me ne frega niente.

Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...