domenica 13 gennaio 2019

Sto ancora imparando a bere del rosso


Sig.na 25 ciliegie quante volte ancora dovrai scontrarti con quello specchio? Per quante volte ancora ti sentirò elencare come ossessioni le tue imperfezioni?
Quante emozioni dovrai ingoiare mentre quel riflesso distorce ogni realtà?
Sig.na 25 ciliegie si può sapere cosa vedi in quello specchio?
Smetterai di vedere quello che non vedo io? Anche solo per un giorno proverai a chiudere gli occhi e a fidarti dell’immagine che non riesco a smettere di guardare?
La Sig.na 25 ciliegie sente freddo in questo gennaio senza neve; attende fiocchi bianchi ma trova solo banchi di nebbia che appesantiscono i suoi pensieri. Sa che dello scotch carta colorato non è sufficiente per coprire i buchi, per impedire al vento gelido di passare dalle fessure e attraversare strati di pelle sporcata di inchiostro.
Roger raccoglie i sogni che lei lascia per strada e ne costruisce destinazioni, stampa biglietti aerei e le ricorda quanto siano vicine le stelle e quanto disti la luna.
La Sig.na 25 ciliegie torna indietro, alla ricerca delle chiavi che ha dimenticato, dei guanti persi, delle parole abbandonate sopra coperte di condizionali.
La Sig.na 25 ciliegie ridisegna ritornelli scomodi, canta su strofe sbagliate e le importa poco di essere stonata, in questa vita che si incrocia tra le linee di una mano che non è capace di leggere.
Lei vorrebbe una pausa dai continui giudizi che si cuce addosso, da quei difetti che la perseguitano ogni volta che alza il viso per guardarsi.
Lei vorrebbe mordere una barretta di cioccolato fondente in un deserto lunare e invece addenta mele renette nel caos di un concerto dalla musica altissima.
Lei vorrebbe entrambe le cose eppure sembra ricordarsi solo di sorridere per due.

-          G. Perché non riesco mai a vederla in quello specchio?
-          Perché sei troppo impegnata a farti del male.

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