Sig.na 25 ciliegie quante
volte ancora dovrai scontrarti con quello specchio? Per quante volte ancora ti
sentirò elencare come ossessioni le tue imperfezioni?
Quante emozioni dovrai
ingoiare mentre quel riflesso distorce ogni realtà?
Sig.na 25 ciliegie si può
sapere cosa vedi in quello specchio?
Smetterai di vedere quello che
non vedo io? Anche solo per un giorno proverai a chiudere gli occhi e a fidarti
dell’immagine che non riesco a smettere di guardare?
La Sig.na 25 ciliegie sente
freddo in questo gennaio senza neve; attende fiocchi bianchi ma trova solo banchi
di nebbia che appesantiscono i suoi pensieri. Sa che dello scotch carta
colorato non è sufficiente per coprire i buchi, per impedire al vento gelido di
passare dalle fessure e attraversare strati di pelle sporcata di inchiostro.
Roger raccoglie i sogni che lei
lascia per strada e ne costruisce destinazioni, stampa biglietti aerei e le ricorda
quanto siano vicine le stelle e quanto disti la luna.
La Sig.na 25 ciliegie torna
indietro, alla ricerca delle chiavi che ha dimenticato, dei guanti persi, delle
parole abbandonate sopra coperte di condizionali.
La Sig.na 25 ciliegie ridisegna
ritornelli scomodi, canta su strofe sbagliate e le importa poco di essere
stonata, in questa vita che si incrocia tra le linee di una mano che non è
capace di leggere.
Lei vorrebbe una pausa dai continui
giudizi che si cuce addosso, da quei difetti che la perseguitano ogni volta che
alza il viso per guardarsi.
Lei vorrebbe mordere una
barretta di cioccolato fondente in un deserto lunare e invece addenta mele
renette nel caos di un concerto dalla musica altissima.
Lei vorrebbe entrambe le cose eppure
sembra ricordarsi solo di sorridere per due.
-
G. Perché non riesco mai a vederla in quello
specchio?
-
Perché sei troppo impegnata a farti del male.
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