domenica 19 maggio 2019

Non tutti sanno usare un apriscatole


La Sig.na 25 ciliegie farcisce con fette d'inquietudine del pane senza additivi; ci spalma desideri e viaggi lontani, in attesa di godersi le prime colazioni su un terrazzo pieno di sole.
La Sig.na 25 ciliegie ama i piani alti, nonostante continui a combattere con quella tendenza bastarda ad essere trascinata verso il basso.
Le piace guardare le città dalle colline, sporgersi dalle balaustre vista "quellochevuoitu", salire sulle mura e promettersi che tornerà ad essere estate tutto l'anno. Non concepisce i piani terra e i posti a sedere senza via di fuga. 
Da cosa diamine continui a scappare Sig.na 25 ciliegie?
Cosa te ne fai di un mazzo di certezze, quando vivi con l'esigenza di scassinare la serratura dall'interno?
La Sig.na 25 ciliegie dorme con un piede fuori dal letto e se sogna in portoghese si risveglia con il sorriso.
La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe trovare le parole per spiegarti perché sono mesi che non riesce a passare da te, anche se forse avrebbe solo bisogno di tonnellate di rose bianche per dimenticarselo.

La Sig.na 25 ciliegie adora chi la prende e la porta via
senza preavviso
senza domande
senza punteggiatura
senza ma e senza se
senza orari e ci sarò.

Roger non ha mai smesso di caricarsela sulle spalle, senza troppe spiegazioni che risuonano nella testa, senza prometterle nulla che non avrebbe mantenuto, senza chiederle il perché ma solo dove volesse andare.

Perché hai così bisogno di andare via Sig.na 25 ciliegie? 
Perché non riesci a restare?
Perché hai sempre bisogno di qualcuno che ti trascini altrove?

G. ordina un caffè lungo nero e bollente, le dice qualcosa mentre sposta la bocca verso sinistra, si alza per cercare le chiavi perse per l'ennesima volta.

- G. per una volta puoi non chiedermi di restare?
- Io te lo chiederò sempre, anche quando sarai pronta a farlo davvero. 


martedì 7 maggio 2019

Odio gli episodi finali, le frittelle al Luna Park e lo yogurt da bere.

E tu che mondo sogni Sig.na 25 ciliegie?
Sogno un mondo senza arroganza, dove le parole sussurrate si intervallino ai sorrisi, come la frutta sugli spiedini a ferragosto.
Un mondo privo di giudizi, dove le persone possano scegliersi e sbagliare, guardarsi e concedersi di avere paura.
Un mondo dove le strade riescano a portarmi sempre a tutte le direzioni e tutte le direzioni cambi ogni giorno, seguendo la scia del mio umore ballerino.
E dove andiamo Sig.na 25 ciliegie?
Dove le ciliegie non smettono di maturare, dove se chiudo gli occhi nessuno se ne andrà via lasciandomi sola. Dove qualcuno mi ripeterà che andrà tutto bene, anche se tutto bene non esiste, anche se tutto bene è un'utopia. 

La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe un mondo senza malattie, senza quelle sale d'attesa che sanno di ansia e disinfettante, senza corridoi lunghissimi che puzzano di dolore. 
Un mondo di impegni mantenuti, dove nessuna chemioterapia si fagociti anni di "te lo prometto".
Vorrebbe un mondo dove si possa pranzare con gelato allo yogurt anche se fuori nevica. 
Vorrebbe inverni con tantissima neve, tanta da permettere alle parole di cadere senza farsi male, attutite dai fiocchi sul terreno.
Primavere piene di panchine nei parchi, dove leggere centinaia di libri colmi di appunti a matita di chi è già passato di lì.
Estati lunghissime, con schiene nude e pelli bruciate dal sole. Estati soffocanti dove cantare a squarciagola sopra quella splendida illusione che chiamiamo futuro. 
Le piacerebbe un mondo con la musica sempre alta, cinema all'aperto su distese di taralli sbriciolati, taralli senza grassi ma pieni di storie a lieto fine.

Che cosa si beve in questo mondo Sig.na 25 ciliegie?
Calici di bianco fermo, ora che stanno arrivando i mesi più leggeri, mentre scelgo tramonti da custodire per i giorni più scuri.
Brindisi di rosso quando fuori l'autunno mi avvolgerà di ricordi e sciarpe di lana.

Un coniglio con le orecchie giù vorrebbe tanto che lei si spogliasse di quella corazza, che smettesse di coprire le emozioni più faticose con metri di scotch carta colorato. 
Un coniglio con le orecchie giù si asciuga le lacrime non spese e cerca tutorial su youtube per imparare a costruire mondi possibili da regalarle fuori stagione.







Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...