lunedì 26 aprile 2021

Mai sottovalutare un buon Lugana

 

La Sig.na 25 ciliegie apre un Lugana e fa partire l’ultimo album di Achille Lauro.

La Sig.na 25 ciliegie ci prova a dirle che mancherete ma non ce la fa.

La Sig.na 25 ciliegie fa così fatica con i sentimenti da camuffarli con tutto il resto.

La Sig.na 25 ciliegie ha così bisogno di scappare lontano da non sentire il silenzio di chi le chiede di restare.

-          E se lo urlassero cosa faresti?

-          E se lo scrivessero su un muro?

La Sig.na 25 ciliegie adora le scritte sul cemento, le ama da quando ragazzina seguiva i suoi amici carichi di bombolette nello zaino.

La Sig.na 25 ciliegie ha sempre amato chi alza la voce, chi non ha paura di gridare, chi non sceglie i silenzi ma trova un modo per lasciarla senza parole.

La Sig.na 25 ciliegie risponde a tono quando tutto fa troppo male ma se la conosci sai che non devi far altro che sederti accanto a lei.

Non sa cosa succederà nei prossimi mesi, non ha idea di quanti bastoni la vita metterà tra le ruote di un furgone.

Non sa se tutto tornerà a girare o se ci saranno giorni in cui la sua assenza la devasterà anche da lontano.

Non sa se chiamare il furgone con il suo nome la aiuterà a placare la nostalgia.

Non sa se tornare sarà un’opzione o se questa inquietudine la accompagnerà ancora ed ancora.

Non sa cosa la aspetta ma sa che non ha più voglia di aspettare il momento perfetto.

Una coppetta tre gusti e camminare per le strade della sua città.

Le risate fragorose tra quei corridoi, custodi di momenti incredibili.

Fermarsi sulle mura, cuffiette nelle orecchie e il respiro che torna regolare.

La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe fare meno fatica con gli abbracci, le emozioni e le parole dentro gli occhi ma scrivere è l’unico modo che conosce per dire la verità.

 

-          Troverò sempre un modo per portarti via.

 

sabato 10 aprile 2021

La cassettina dei Plazmon, un album di fotografie e, quanto è bella Redona?

 

E così hai smesso di nuovo di scrivere Sig.na 25 ciliegie,

che tanto lo sai benissimo che non resisterai, che le parole ti ruberanno quelle ore spese a fare finta che tuttobenegrazie.

Quanto durerà questa pausa forzata dalle emozioni?

Quanto riuscirai a camuffare l'angoscia che riempie ogni scatolone zeppo di memorie?

Quando finirà questa fottuta immersione nei ricordi più meravigliosi? Quelli che fanno così male da impedirti di urlare.

Una casa da liberare, la casa dove hai trascorso vent’anni della tua vita, quella casa così splendida e sofferente, così piena di amore e dolore da non trattenere nient’altro; quasi come se non si possa fare diversamente.

Rendi ogni giornata straordinaria.

Ho smesso di chiederti come stai Sig.na 25 ciliegie, di lottare contro quegli strati di corazza che non lasciano spiragli.

Ho abbandonato l’idea di abbracciarti, di offrirti la mia spalla, di tenderti la mia mano.

Vorrei portarti via da te stessa per tenerti tutta per me.

Vorrei avere il coraggio di dirti quello che non sono riuscita a sussurrarti nemmeno nei giorni più luminosi.

Vorrei perdonarti ma non faccio altro che giudicare le tue mancanze, infliggendoti ferite che non ti meriti.

Vorrei chiederti scusa, per tutte le volte in cui non ti ho permesso di crollare, di ammettere che avevi bisogno di me.

Fuori è tornato il freddo ma è primavera Sig.na 25 ciliegie, cerca di ripetertelo mentre tieni a bada i sogni, sperando che la vita non li uccida di nuovo, sterminando le tue lacrime ancora ed ancora.

Conti i giorni che ti separano da un’estate dove scriverai di un salto nel buio, di un coniglio viaggiatore e di una ciliegia che da quando si sono conosciuti non hanno mai ceduto alla paura.

Roger apre una bottiglia di vino buono e inizia a cucinare mentre la musica riempie la stanza e le tue dita iniziano a battere frenetiche sulla tastiera.

 

La Sig.na 25 ciliegie sorseggia del bianco freddo, alza il volume e lascia che per l’ennesima volta un foglio bianco si riempia di dolore e le salvi la vita.

Non smettere mai Sig.na 25 ciliegie, perché non conosco altro modo per tenerti stretta come vorrei.

 

 

Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...