lunedì 25 marzo 2019

Portati via Sig.na 25 ciliegie


Sig.na 25 ciliegie quando smetterai di avere così tanta paura?
Quando cesserai di sentire il cuore che esce dal petto, amplificando quell’inadeguatezza fino a renderla protagonista unica della tua vita?
Sig.na 25 ciliegie quando la finirai di avere costantemente bisogno di qualcuno che ti ripeta che andrà tutto bene? Quando riuscirai a bastarti da sola, perdonando una ad una le tue fragilità striate di giallo?
Ci sono immagini che non se vogliono andare, ricordi tagliati da ferite che non si rimarginano, paranoie che riempiono la stanza impedendoti di raccogliere ossigeno nei polmoni.
Come riesci a sorridere mentre boccheggi? Come è possibile riuscire a nascondersi quando si è in mezzo a tutta quella gente?
Dove hai imparato a urlare senza nemmeno aprire la bocca? A rispondere ancora prima di farti quelle domande che non vorresti mai ascoltare?
Riuscirai un giorno a guardarti senza giudicarti? Tu, così brava ad odiare te stessa, brava come nessun altro è stato in grado di fare. Tu, così stupidamente orgogliosa quando non serve, rinchiusa in un palazzo di vetro del quale hai smarrito le chiavi da decenni.
Tu, abituata a scegliere quello che ti fa star male anche quando la vita ti regala ciliegie fuori stagione.
Tu, che alzi la voce ma hai smesso di arrabbiarti davvero; tu, che hai imparato ad assolvere chiunque tranne te stessa, una cento e mille volte ancora.

La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe trovare il tuo numero in rubrica, chiamarti e chiederti come si fa; vorrebbe un tuo “andrà tutto bene”, un “andrà tutto bene” che non sei mai riuscita a sussurrarle, nemmeno per sbaglio, neanche quando avrebbe tanto voluto ricevere bugie al posto di coltellate di verità.
La Sig.na 25 ciliegie si mette a scrivere davanti a una tastiera perché è l’unica cosa che riesce a fare quando dentro tempesta, quando ti cerca ma non ci sei, quando cerca quelle dannate chiavi per liberarsi da un palazzo che la tiene prigioniera.
La Sig.na 25 ciliegie le chiavi le sa solo perdere, quindi non può far altro che sedersi a scrivere l’ennesima storia, in attesa che passi l’uragano.

-          G. se scappo di nuovo mi prometti che mi lasci andare via questa volta?
-          No, ma sono sicuro che andrà tutto bene.


martedì 19 marzo 2019

Le persone sono uguali anche in cima alle giostre?


La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe il mare ma il mare scivola dalle dita, non puoi afferrarlo, non riesci a trattenerlo. Il mare non te lo puoi nascondere in una tasca o legare a un portachiavi.
La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe il mare per galleggiare sopra la pesantezza delle giornate più grevi, lontana dalle emozioni altrui, quelle emozioni vomitate senza filtro, senza nemmeno chiederle permesso.
Si fermano mai a chiederti se hai voglia di tutto questo?
Capita, almeno qualche volta, che ti soffino nell’orecchio parole senza dolore?
Ti ricordano ogni tanto che anche tu puoi non avere voglia di ascoltare?
E tu cosa vuoi Sig.na 25 ciliegie? 
Senza condizionali, senza armature, senza il terrore di non essere così bella come ti vedono gli altri.
Percorrere strade dalla musica altissima, canzoni dalla curvatura importante, come quando guidare sembra l’unica direzione possibile. 
Goderti un gelato al sole, mentre cerchi di capire perché ti senti così sbagliata mentre tutti vedono solo un sorriso di denti bianchi.

Lei ti osserva in silenzio eppure se ascolti bene puoi sentire l’intensità delle sue grida.
Lei ti strappa sorrisi eppure vorrebbe raccontarti di quelle paure che la tormentano senza darle tregua.
Lei cerca di alleggerire le emozioni più faticose eppure ci sono giorni in cui sarebbe bello ammettere che fa un male cane.
Lei è così orgogliosa da non dirlo mai ad alta voce, eppure a volte vorrebbe solo stendersi al sole e lasciarsi sfuggire quelle parole che non riesce mai a dire.
Lei è quegli occhi grandi, quegli occhi così pieni di vita da non vedere nient’altro, quegli occhi che in alcuni momenti vorrebbe solo chiudere per lasciare che quella stessa vita vada dove diamine le pare.
      
Guardala e ripetile di prendersi tutto quello che vuole, anche se non lo farà, anche se forse l’ha già fatto, anche se sono mesi che non viene a trovarti ma questa è tutta un’altra storia.

-          G. come si fa a chiedere scusa a un pezzo di marmo?

domenica 10 marzo 2019

Burning lights in the desert


E se finissero le parole, tu che faresti Sig.na 25 ciliegie?
E se la musica smettesse di suonare forte, tu che faresti Sig.na 25 ciliegie?
E se il respiro riprendesse ad essere spasmodico, tu che faresti Sig.na 25 ciliegie?
E se specchio e bilancia tornassero a disegnare il tuo profilo e la tua essenza, tu che faresti Sig.na 25 ciliegie?
E se la latta tornasse a custodire cuore e sentimenti, tu che faresti Sig.na 25 ciliegie?

Io vorrei la smettessi di accettare consigli non richiesti, di navigare nei sensi di colpa, di seguire quello che ti ripetono sia giusto fare senza mai ascoltare quello che vuoi fare tu.
Vorrei non interrompessi mai la tessitura di quei sogni ad occhi aperti, che si snodano tra le dita delle mani e che ti definiscono più di ogni altra cosa.
Vorrei lasciarti in pace, ripeterti che qualsiasi cosa succederà ti resterò accanto, anche quando quei jeans macchiati di terra e sangue urleranno che non è così.
Vorrei imparassi ad alzare lo sguardo quando pretendono di sapere il colore dei tuoi occhi; vorrei cominciassi a intravedere gocce di orgoglio dietro i successi che ti sei guadagnata.
Vorrei un giorno in cui vale tutto e vale soprattutto quello che sei tu, spogliata delle paure e della disapprovazione che ti porti sulle spalle.  
Vorrei che quel giorno avesse riserve di scotch carta colorato e si ricordasse di ripeterti fino alla nausea che non scenderà mai più, mantenendo la parola data.
Vorrei che fosse un giorno privo di domande e avesse la voce di Joe Strummer che canta Burning Lights.  
Vorrei avesse il sapore dei taralli sbriciolati sopra una distesa di lenzuola sgualcite.
Vorrei fosse circolare, tondo come una ciliegia matura capace di sporcarti il cuore, ancora. 
Chiederei a quel giorno di odiarti mentre vai via, da quel campo di ciliegie, da quel vale tutto che svanisce dietro progetti e inchiostro sulla pelle.


-          G. tu cosa faresti in un giorno in cui vale tutto?
-          Ti lascerei sbagliare.
-          E poi?
-          E poi resterei accanto a te mentre ti condanni.



martedì 5 marzo 2019

Ma tu cosa ne sai di Dylan McKay e del Crystal Ball?


Marzo è pieno di ciliegie per la signorina 25 ciliegie, marzo è il giorno del suo compleanno, la voglia di essere sorpresa anche quando le candeline non sono più a una cifra sola.
Quale è il tuo desiderio segreto? Quello espresso giusto l’attimo prima di crescere senza volerlo.
La Sig.na 25 ciliegie aspetta una canzone di Lucio Dalla al suo risveglio, si addormenta con miliardi di domande ma sa di non volersi dare risposte perentorie.
La Sig.na 25 ciliegie si spazzola i denti con il bicarbonato, anche se sa che non dovrebbe. La Sig.na 25 ciliegie è una vita e mezza che sa che non dovrebbe, sorride mentre si morde le labbra e capita che le perdoni tutto per l’ennesima volta.
Alza il volume dello stereo e ti ricorda di abbassare le aspettative.
La Sig.na 25 ciliegie regala esigue percentuali alla luna ma il suo 80% resta un caos dal quale è meglio prendere le distanze.
     La Sig.na 25 ciliegie non ha gli occhi castani ma le piace quando le dicono che non             sono niente di  speciale.
Lei resta quelle Superga bianche, senza troppe pretese ma con quella voglia incontenibile di raccontare storie leggere, come quei vestitini che ama indossare quando fuori soffiano venti d’estate e sembra che tutto sia possibile.
Prova a costruire progetti e ad avvolgerli dentro narrazioni di crystal ball, consapevole che la vita a volte distrugge aspettative e rovina il finale. Le sue storie sono aperte, senza punti fermi e vissero felici e contenti. Le sue storie sono come i suoi occhi, se li guardi davvero e cerchi di descriverli non basta mai un colore solo.

La Sig.na 25 ciliegie ha mille paure ma riesce a piegarle e a farci aeroplanini di carta da spedire nel  mondo; lei crede che ne valga la pena, nonostante tutto, nonostante quelle ciliegie incise sulla sua schiena, pronte a ricordarle ogni giorno il perché.

-        G. manca poco al mio compleanno.
-       Che regalo ti piacerebbe ricevere?
-      Vorrei un giorno sopra il mondo, un giorno mongolfiera, uno di quelli dove non devo mai appoggiare i piedi a terra.   



Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...