domenica 26 gennaio 2020

Quando ordino la pizza al telefono arrossisco


Sig.na 25 ciliegie quanto ti costa guardarti dentro?
Torni a ordinare del bianco fermo, sperando che questo inverno corra più veloce, che arrivi presto la primavera, con la sua spensieratezza, con i suoi gesti così delicati da non permetterti di farti male.
Dentro hai un caos di emozioni, il desiderio di partire, l’esigenza di prendere quella paura così ingombrante e farne un romanzo da rileggere quando sarai lontana.
La Sig.na 25 ciliegie odia quando le dicono che è solo capace di scappare, non sopporta la superficialità di quelle parole dette senza sapere, senza avere la minima idea di quanto pesino quei ricordi elefante che occupano la sua testa. La Sig.na 25 ciliegie avrebbe tanto voluto fuggire, da quei giorni di ansia, da quelle lacrime miste a vomito e parrucche. Lei avrebbe tanto voluto andare via mentre il mondo le sembrava grande quanto quella stanza di morte. Lei, che è restata anche quando il dolore era talmente forte da impedirle di sentire, anche quando l’unico modo per sopravvivere era costruirsi quella corazza, dentro la quale custodire le emozioni troppo forti, le frasi da non dire, le domande troppo scomode.
La Sig.na 25 ciliegie è tornata per restare accanto a chi amava davvero, a chi le ha chiesto di lasciare il mare per tenergli la mano in quelle notti di terrore. Ferma di fronte a quel nastro trasportatore piangeva rabbia, tentando di asciugarsi gli occhi con quell’amore così rumoroso da scavalcare un oceano.
La Sig.na 25 ciliegie sa che i sentimenti non sono il suo forte, lei non li sa maneggiare alla luce del sole, li guarda stranita nella piena consapevolezza di non saperli indossare. Lei li nasconde dentro la sua corazza e ci scrive dei racconti, lasciando che una bic nera dia un senso a quegli attimi che si fermano nello stomaco, macigni invisibili e inespressi.
Quindi sì, la Sig.na 25 ciliegie vorrebbe tanto partire, mentre voi continuerete a credere che sia una passeggiata, che sia il suo ennesimo tentativo di non affrontare la vita, di mettere la testa sotto una sabbia di spannung e finzione.
E lei non lo sa se riuscirà ad andarsene, ma sa che se lo farà non alzerà il volume dei non detti; riempirà quei silenzi di scotch carta colorato, ricordando a se stessa che nemmeno tremila aerei le toglieranno l'insicurezza, l’inquietudine del vivere, la paura di guardarsi dentro.

-          G. se dovessi partire, mi prometti di resistere questa volta?
-          No.
-          Non è giusto però!
-          Sì, lo so. Solo che ti amo troppo.
-          Come è quella massima? Se ami qualcuno lascialo andare.
-          Tutte cazzate. Se ami qualcuno vuoi che stia con te ogni momento.
-          E allora vienimi a trovare.
-          E poi?
-          Poi resti.








sabato 11 gennaio 2020

Anche Brito mangiava ghiaccioli in inverno


La sig.na 25 ciliegie inizia l’anno con qualche salita in più del previsto, senza chiedersi quando il terreno tornerà pianeggiante, senza domandarsi a voce troppo alta quando smetteranno di inquadrarla in sorrisi e ironia a voce alta. Che succede quando gli occhi si riempiono di queste settimane frittella?
Che succede quando i progetti vanno recuperati nel buio e ricollocati sulla strada maestra?
Che succede quando non vuoi scegliere ma nessuno lo fa per te?
La sig.na 25 ciliegie si ricorda alla perfezione i suoi passati di dolore e consapevolezza, quelle giornate a lottare con l’orgoglio e a lanciarsi senza paracadute.
La sig.na 25 ciliegie si riprende tutto quel bagaglio ingombrante, sottolineando con evidenziatori colorati i momenti bui e aggiungendo note a margine a quei risvegli con coperchi di ansia sulla testa e nello stomaco. Sei stata anche questo sig.na 25 ciliegie, sei stata lotta silenziosa tra le pagine di una vita che hai scritto sempre a penna nera, non nascondendoti mai dietro biro cancellabili codarde e musica a volume basso.
La sig.na 25 ciliegie prova a ricercare le immagini di tutte quelle cadute, di quei jeans pieni di sangue. Quelle ore con le mani sul pavimento, a ripetersi storie a lieto fine per trovare la forza di rimettersi in piedi.
La sig.na 25 ciliegie sa bene che dopo ogni tempesta violenta arrivano sole e mare calmo. Ha memoria di quelle primavere sbocciate dopo mesi di gelo intenso e alberi spogli.
Lei sa bene di avere gomiti pronti a fare leva sul terreno. Lei conosce alla perfezione le sue lacrime asciutte e le canzoni che le sanno arginare.
La sig.na 25 ciliegie non ha ben chiaro il destino di questi prossimi mesi così precari e instabili, non sa se le sue scelte si riveleranno giuste o sbagliate, non ha idea di quanto possa fare male ripercorrere immagini di giostre panoramiche e di destinazioni leggere.
La sig.na 25 ciliegie a tentoni rivive le sue paure e si lascia abbracciare con le parole da quelle persone a pois che le ripetono che sono orgogliose di lei, del suo ostinato voler bene alla vita, del suo disordinato modo di decidere, del suo coraggio silenzioso che spesso vorrebbe tenere assopito sotto libri e coperte di neve.

-          Sai G. a volte vorrei che qualcuno scegliesse per me.
-          Chiudi gli occhi e pensaci, quando la vita ha scelto per te non è andata così bene.
-          Mmm, che palle. Quindi meglio scegliere? E se poi fa un male cane?
-          Ti verrò a prendere.

lunedì 6 gennaio 2020

2020 non è palindromo.


La Sig.na 25 ciliegie accoglie il 2020 con coraggio, nonostante sappia di non essere fatta per le simmetrie, per la precisione e l’equilibrio numerico che questo anno porta con sé. 
Le piace che contenga più di un vento al suo interno, brezze che portano cambiamenti, che spostano i capelli scoprendole il viso. Venti che tolgono le menzogne dalle parole, spazzando via tutti quei per sempre detti in superficie, millantati davanti a coppette gelato senza stagionalità.
La Sig.na 25 ciliegie torna a bere Champagne, lasciandosi alle spalle il chiacchiericcio di chi le dice che è sopravvalutato, di chi non è in grado di vedere le sue lacrime asciutte.
Lei non vuole del buon prosecco;
lei non vuole un posto fisso e l’ufficio sotto casa;
lei non vuole quell’unica idea di famiglia che: ”vedrai non c’è nulla di più bello”;
lei non vuole una sfilza di condizionali ridondanti;
lei non vuole la musica bassa al rientro dal lavoro;
lei non vuole il caffè tiepido della macchinetta.
La Sig.na 25 ciliegie è stanca di doversi giustificare, di chiedere scusa per gli abbracci che non riesce a dare, per le parole che si fermano negli occhi e stanno lì, mimetizzandosi come camaleonti.
La Sig.na 25 ciliegie adora le storie che racchiudono le nuvole ed è piena di temporali nella testa.
Le piace bere vino buono ma non vuole dare le spalle alla porta d’ingresso.
Le piace dormire sotto un piumone caldissimo ma tenere un piede fuori dal letto.
Le piace entrare in una libreria quando il timbro del mondo è troppo alto e arrogante.
Le piace guardare le città dall’alto di un museo, scorgere i tetti mentre intorno le opere d’arte le tolgono l’ansia.
Le piacciono le sorprese, quelle che gridano silenziose e la fanno emozionare.
La Sig.na 25 ciliegie è circondata da persone speciali che piangono al suo posto, che la stringono senza abbracciarla, che le chiedono di scegliere la prossima destinazione, che fanno di tutto per farle vedere il suo film preferito dentro un furgone arancione.
La Sig.na 25 ciliegie attende questo vento freddo senza paura, consapevole della fragilità delle sue labbra, del sangue che uscirà dagli angoli della bocca. Lei sa che le sue persone speciali la riempiranno di burrocacao senza far rumore, nascondendolo nelle tasche delle sue giacche, nel portaoggetti dell’auto, nei suoi zainetti dalle mille cerniere.
                                                                                                                                                                                      
Buon anno Sig.na 25 ciliegie, non so dirti come sarà questo 2020 ma ce la metterò tutta per volerti bene anche io, per perdonarti senza assolverti, per stupirti senza farti paura, per proteggerti senza toglierti l’ossigeno.
Buon anno Sig.na 25 ciliegie, sei così bella quando cadi, quando mi guardi e mi urli con gli occhi che sì, è la vita, ed è straordinaria.





Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...