sabato 11 gennaio 2020

Anche Brito mangiava ghiaccioli in inverno


La sig.na 25 ciliegie inizia l’anno con qualche salita in più del previsto, senza chiedersi quando il terreno tornerà pianeggiante, senza domandarsi a voce troppo alta quando smetteranno di inquadrarla in sorrisi e ironia a voce alta. Che succede quando gli occhi si riempiono di queste settimane frittella?
Che succede quando i progetti vanno recuperati nel buio e ricollocati sulla strada maestra?
Che succede quando non vuoi scegliere ma nessuno lo fa per te?
La sig.na 25 ciliegie si ricorda alla perfezione i suoi passati di dolore e consapevolezza, quelle giornate a lottare con l’orgoglio e a lanciarsi senza paracadute.
La sig.na 25 ciliegie si riprende tutto quel bagaglio ingombrante, sottolineando con evidenziatori colorati i momenti bui e aggiungendo note a margine a quei risvegli con coperchi di ansia sulla testa e nello stomaco. Sei stata anche questo sig.na 25 ciliegie, sei stata lotta silenziosa tra le pagine di una vita che hai scritto sempre a penna nera, non nascondendoti mai dietro biro cancellabili codarde e musica a volume basso.
La sig.na 25 ciliegie prova a ricercare le immagini di tutte quelle cadute, di quei jeans pieni di sangue. Quelle ore con le mani sul pavimento, a ripetersi storie a lieto fine per trovare la forza di rimettersi in piedi.
La sig.na 25 ciliegie sa bene che dopo ogni tempesta violenta arrivano sole e mare calmo. Ha memoria di quelle primavere sbocciate dopo mesi di gelo intenso e alberi spogli.
Lei sa bene di avere gomiti pronti a fare leva sul terreno. Lei conosce alla perfezione le sue lacrime asciutte e le canzoni che le sanno arginare.
La sig.na 25 ciliegie non ha ben chiaro il destino di questi prossimi mesi così precari e instabili, non sa se le sue scelte si riveleranno giuste o sbagliate, non ha idea di quanto possa fare male ripercorrere immagini di giostre panoramiche e di destinazioni leggere.
La sig.na 25 ciliegie a tentoni rivive le sue paure e si lascia abbracciare con le parole da quelle persone a pois che le ripetono che sono orgogliose di lei, del suo ostinato voler bene alla vita, del suo disordinato modo di decidere, del suo coraggio silenzioso che spesso vorrebbe tenere assopito sotto libri e coperte di neve.

-          Sai G. a volte vorrei che qualcuno scegliesse per me.
-          Chiudi gli occhi e pensaci, quando la vita ha scelto per te non è andata così bene.
-          Mmm, che palle. Quindi meglio scegliere? E se poi fa un male cane?
-          Ti verrò a prendere.

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