La sig.na
25 ciliegie inizia l’anno con qualche salita in più del previsto, senza
chiedersi quando il terreno tornerà pianeggiante, senza domandarsi a voce
troppo alta quando smetteranno di inquadrarla in sorrisi e ironia a voce alta.
Che succede quando gli occhi si riempiono di queste settimane frittella?
Che succede
quando i progetti vanno recuperati nel buio e ricollocati sulla strada maestra?
Che succede
quando non vuoi scegliere ma nessuno lo fa per te?
La sig.na
25 ciliegie si ricorda alla perfezione i suoi passati di dolore e
consapevolezza, quelle giornate a lottare con l’orgoglio e a lanciarsi senza
paracadute.
La sig.na
25 ciliegie si riprende tutto quel bagaglio ingombrante, sottolineando con
evidenziatori colorati i momenti bui e aggiungendo note a margine a quei
risvegli con coperchi di ansia sulla testa e nello stomaco. Sei stata anche
questo sig.na 25 ciliegie, sei stata lotta silenziosa tra le pagine di una vita
che hai scritto sempre a penna nera, non nascondendoti mai dietro biro
cancellabili codarde e musica a volume basso.
La sig.na
25 ciliegie prova a ricercare le immagini di tutte quelle cadute, di quei jeans
pieni di sangue. Quelle ore con le mani sul pavimento, a ripetersi storie a
lieto fine per trovare la forza di rimettersi in piedi.
La sig.na
25 ciliegie sa bene che dopo ogni tempesta violenta arrivano sole e mare calmo.
Ha memoria di quelle primavere sbocciate dopo mesi di gelo intenso e alberi
spogli.
Lei sa bene
di avere gomiti pronti a fare leva sul terreno. Lei conosce alla perfezione
le sue lacrime asciutte e le canzoni che le sanno arginare.
La sig.na
25 ciliegie non ha ben chiaro il destino di questi prossimi mesi così precari
e instabili, non sa se le sue scelte si riveleranno giuste o sbagliate, non ha
idea di quanto possa fare male ripercorrere immagini di giostre panoramiche e di
destinazioni leggere.
La sig.na
25 ciliegie a tentoni rivive le sue paure e si lascia abbracciare con le parole
da quelle persone a pois che le ripetono che sono orgogliose di lei, del suo
ostinato voler bene alla vita, del suo disordinato modo di decidere, del suo
coraggio silenzioso che spesso vorrebbe tenere assopito sotto libri e coperte
di neve.
-
Sai G. a volte vorrei che qualcuno scegliesse
per me.
-
Chiudi gli occhi e pensaci, quando la vita ha
scelto per te non è andata così bene.
-
Mmm, che palle. Quindi meglio scegliere? E se
poi fa un male cane?
-
Ti verrò a prendere.
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