lunedì 25 febbraio 2019

Sbagliata come un lunedì di febbraio


Sig.na 25 ciliegie insegnami come si fa ad andare al mare prendendo gli impervi sentieri di montagna; raccontami una storia senza dolore ma piena zeppa di scapole sporgenti, lividi e morsi.
Prova a spiegarmi come riesci a spostare quelle domande faticose rendendole ritornelli da cantare a squarciagola mentre guidi nella tua città.
Come fai Sig.na 25 ciliegie? 
Come puoi odiarti e farti amare così forte nello stesso momento?
La Sig.na 25 ciliegie non crede a chi le parla usando il condizionale, ama chi la porta via con un imperativo e non le lascia il tempo di darsi del tempo.
La Sig.na 25 ciliegie adora la parola “partiamo” e prova a scriversela sulla pelle, sperando superi quei “resta” nascosti dietro agli sguardi di chi le vuole bene.
La Sig.na 25 ciliegie osserva case in costruzione, traslochi e pance che crescono e si chiede quale sarà la sua prossima destinazione; placa il respiro con il battere dei tasti e colora di nero inchiostro il terrore di una vita ordinaria.
Cerca negli occhi di Roger quella mano tesa che la porterà via di nuovo, verso l’adrenalina costante, verso quella promessa di vivere anche per chi ha smesso di farlo.
Cerca la certezza di poter scappare dalle sue paure, da quelle finestre di grate, da specchi che le impediscono di respirare, da lunedì sempre uguali e post-it nella borsa.
La Sig.na 25 ciliegie è abituata a scegliere e poi a pensare, a dire sì e poi a ripetersi la domanda, a bruciarsi la lingua e solo dopo a soffiare su del caffènerobollente.
Per anni si è versata il vino nel modo sbagliato, ha tradito se stessa decine di volte senza perdonarsi nemmeno per sbaglio.
La Sig.na 25 ciliegie non è speciale, ha solo un modo tutto suo di essere un disastro.

sabato 16 febbraio 2019

Le porto la carta dei dolci signorina?

La Sig.na 25 ciliegie dovrebbe tenersi ancorata alla realtà anche quando la sua testa scrive storie che viaggiano a migliaia di chilometri da terra.
La Sig.na 25 ciliegie non ha mai perso il vizio di trattenersi sulle nuvole senza casco e tuta spaziale. Tanto brava a schermare emozioni con una scatola di latta, quanto completamente incapace quando si tratta di schivare urti e fornelli accesi.
Smetterai mai di farti del male? Di riempire il tuo corpo di lividi e bruciature?
Cesserai mai di annaffiare i tuoi errori con premura, prendendotene cura e lasciando che distruggano germogli di convinzioni e serenità?
La Sig.na 25 ciliegie è un dolce non condiviso al termine di una cena al ristorante; è un bicchiere di bianco fermo alla festa della birra, è musica ad altissimo volume quando dentro il silenzio è assordante. 
La Sig.na 25 ciliegie è il desiderio incontenibile di salvarla da se stessa e la totale incapacità di salvarti da lei. Quel weekend al mare quando sei in montagna davanti al camino, la voglia di neve mentre ordini un cono tre gusti sul lungomare. 
La Sig.na 25 ciliegie in superficie ha gli occhi castani, ma se scavi in profondità puoi scorgere il verdeumore tra il grigio e la pupilla.
Che colore sono davvero i tuoi occhi Sig.na 25 ciliegie?

Lei non fa altro che ripetere quanto sia più bella l'immagine che hai disegnato con l'inchiostro di quella che si vede riflessa nello specchio.
Lei, così sbagliata da sembrarti senza difese.
Lei, che ha imparato a proteggersi ancor prima di guardarti negli occhi.
Lei, con quella corazza capace solo di riflettere la folle paura di fermarsi.


- G. per scappare da me stessa quale strada devo prendere?

domenica 3 febbraio 2019

Fuori dalla finestra c'è un parcheggio e nel parcheggio un deltaplano


La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe essere come la neve, vorrebbe lasciarsi andare senza farsi male, cadere coprendo i sentieri di bianco, senza la paura di riempire di sangue tutto quello che ama.
La neve è durata il tempo di un sospiro, una parentesi tonda in un mondo che urla senza sosta.
Non c’è spazio per la neve in città, non c’è tempo per un viaggio sulla luna in questa vita frenetica al sapore di ritornelli indie pop. Non c’è spazio per una lunga parte strumentale in queste giornate che corrono veloci, giornate definite dai dovrei ma piene zeppe di vorrei.
La Sig.na 25 ciliegie riempie tavoli e persone di scotch carta, si dimentica la cosa giusta al bancone del bar e torna a riprenderla con un sorriso, sbagliato quanto quel Negroni ordinato senza troppi pensieri.
Fuori non nevica più eppure il cielo sembra carico di promesse arancioni.
Fuori non nevica più ma dentro cadono fiocchi pesanti come macigni, leggeri come piume.
Fuori non nevica più ma te lo ricordi il paesaggio quando il bianco avvolgeva ogni cosa?
Fuori non nevica più ma il freddo continua a farsi sentire, a gelare ossa ed emozioni.
Fuori non nevica più Sig.na 25 ciliegie, smetti di chiudere gli occhi per vedere solo quello che vuoi tu.

Roger scrive parole di cashmere e le spedisce con cura di là dall'oceano.
Roger lascia molliche di pane fino alla porta d’ingresso per aiutarla a trovare la strada di casa.
Roger non ha mai smesso di raccogliere i suoi sogni disordinati e di renderli progetti concreti.
Roger la guarda e continua a dirle quanto sia speciale nel suo essere un caos colmo di stelle.
Roger sale su un aereo, ascolta musica ad alto volume e le ricorda che manca poco al prossimo viaggio.
Oltreoceano non nevica, il sole scalda ogni incertezza e illumina decisioni vagabonde.
Oltreoceano si beve succo di mango e la musica sembra non fermarsi mai.
La Sig.na 25 ciliegie cerca di ripetersi a voce alta canzoni che fanno meno paura, sorride e si copre gli occhi perché sono troppo grandi per avere una sola risposta.
La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe fare la cosa giusta ma si distrae giusto il tempo necessario per cadere e atterrare sulle nuvole.


Enrique Iglesias è decisamente il mio guilty pleasure

Una casa vuota che si ciba di nuovi silenzi, il picchiare frenetico di una tastiera che rallenta il tuo battito ovunque ti trovi. La sensazi...