Come è stato tornare a scrivere su quel terrazzo sul mare Sig.na 25 ciliegie?
Le parole correvano ancora così veloci, sfrecciavano come
gli autobus carioca, fagocitandosi albe e tramonti talmente intensi da togliere il
fiato?
Come è stato tornare a bere caipirinha de
limão mentre fuori bruciava l’inverno
brasiliano?
Come è stato sussurrare in portoghese le parole che avevi
conservato nelle tasche di quegli shorts di jeans? Quegli shorts che tanto ti
fanno sentire una garota de Ipanema.
Come è stato tornare ad avere paura agli angoli delle strade?
Sentire il battito accelerato alla fermata dell’autobus e tra le vie del centro.
Come è stato scappare, di nuovo?
Guardarti avere paura è sempre uno spettacolo Sig.na 25
ciliegie, imperturbabile dentro la tua corazza, forte del tuo sorriso
contro un mondo al quale senti di non appartenere.
Ma tu a chi appartieni Sig.na 25 ciliegie?
Se ti spoglio cosa succede Sig.na 25 ciliege? Trovo qualcuno
dietro quella corazza?
Tu chi sei Sig.na 25 ciliegie? Tu ci sei Sig.na 25 ciliegie?
Dietro la pelle bruciata dal sole, dietro quelle parole
leggere, nascosta tra quei sorrisi che rapiscono l’anima.
Dove diavolo sei Sig.na 25 ciliegie?
Chiudi gli occhi su quel terrazzo e trattieni il mare giusto
il tempo che ti serve per ripartire.
Va sempre tutto bene Sig.na 25 ciliegie?
Riuscirai mai a sederti e a dirmi che è stato terribile?
Riuscirai mai a smettere di sorridere, almeno per un attimo, il tempo
necessario per permettere alle lacrime di bagnarti il viso. Quel giorno
abbasserai il volume e lascerai entrare il dolore.
- - G. Ma le
persone che tengono la musica a volume basso non hanno mai sofferto?