La Sig.na 25 ciliegie guarda
il lago dalle montagne russe, attende il temporale in una notte bollente di
luglio.
Alza le braccia insieme al
volume dell’autoradio; con i piedi sul cruscotto prova a tenere il tempo dimenticandoselo
almeno per un attimo, mentre una Stratocaster rosso vivo colora il ritorno
verso casa.
Guardati Sig.na 25 ciliegie, spegni
le tue domande dentro quell’iride di cui nemmeno tu conosci il colore preciso.
Soffiati via Sig.na 25
ciliegie, libera la testa da tutti quei pensieri faticosi che non riesci a
controllare come vorresti, come dovresti.
Cacciati via Sig.na 25
ciliegie, con quelle parole nella carne, pugnali di dolore per tenere a debita
distanza chiunque voglia spogliarti della tua corazza.
Perdonati Sig.na 25 ciliegie, in ognuno dei tuoi svenimenti c’è la fatica che
hai fatto per restare in equilibrio mentre tutto crollava.
Concediti Sig.na 25 ciliegie,
in un flusso di emozioni che è meglio guadare ad occhi chiusi per non vedere quanto
dista la riva.
Addormentati Sig.na 25 ciliegie, è impossibile orientare i sogni dentro sentieri prestabiliti.
La Sig.na 25 ciliegie sterilizza
vasetti di paure e fragilità, sigilla i barattoli nel tentativo di trattenerle
per il maggior tempo possibile.
Sistema con cura quelle
conserve nella dispensa, sperando di non ricordarsene mai più, di smarrirle
dietro scatole di legumi e passate di pomodoro.
La Sig.na 25 ciliegie torna
a sdraiarsi al sole nonostante quella fottuta paura di avere paura.
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G. quando smetterò di
essere terrorizzata dalle mie paure?
-
Il giorno in cui ti lascerai
dire che vai bene così.