Che cosa ti ricorderai di
questo 2018 Sig.na 25 ciliegie?
Mi ricorderò i sogni che
diventano progetti arancioni, le canzoni urlate nelle cuffie, le gote rosse
mentre cerco di salvarmi da me stessa.
I viaggi, i paesi attraversati
con lo sguardo e quelli calpestati fino a caderci dentro. La magia dell’aurora
boreale riflessa su torri di neve, le spiagge di Rio al sapore di samba e agua
de coco, le grida alcoliche di redenzione alla Vucciria.
Mi ricorderò le lacrime
trattenute, i sorrisi tenuti insieme da metri di scotch carta colorato; stare bene
mentre entro in casa e Roger mi aspetta con un disco e del tabacco profumato.
Le risate fragorose, gli amici
di una vita con cui smetti di avere paura, i nuovi incontri che ti spogliano di
quella che sei sempre stata e ti scoprono per come stai diventando.
Gli abbracci
non dati, quelli rubati e quelli che forse un giorno darò senza titubanze.
I No che ho provato a
sussurrare senza arroganza, quelli che devo ancora imparare a dire a voce alta,
quelli che non dico perché gli anni passano ma continuo a volerti un bene dell’anima.
I Sì che ho scelto senza
pensarci troppo, quelli che mi hanno cambiato la vita e che hanno reso concreta
la felicità.
E tu cosa sei Sig.na 25
ciliegie?
Sono un racconto che gira
nella tua testa, inchiostro nero che sporca le pagine immacolate.
Sono un bicchiere di bianco a
stomaco vuoto, quel bicchiere che ti fa girare la testa senza preavviso.
Sono confusione nel silenzio ordinato
delle vite degli altri.
Sono lo sbaglio reiterato che
non vorrei continuare a rifare ma che mi perseguita.
Sono quella che sono e provo a
perdonarmi in questo vortice di irrequietezza che mi accompagna da sempre, da
quando mangiavamo ciliegie, inconsapevoli di quanto quel ricordo mi avrebbe salvata dallo schianto.
- G., ci sono ancora un sacco di
cose che voglio fare.
- Lo so, ma hai un anno intero per spuntare voci dalla tua lista.