Ci sono giorni dove della
zucca al forno non è sufficiente, giornate in cui la nebbia rende i sorrisi più
opachi e ovatta le risate. Giornate piene di malinconia dove le parole si fanno
pesanti e sporcano l’umore.
L’autunno si è preso tutto, dimenticandosi
i bicchieri di bianco fronte mare, le giostre vista luna, la sabbia che
accarezza la pelle bruciata dal sole.
L’autunno si è preso tutto, rallentando
la musica dentro la testa, avvolgendo i piedi nudi in calzini spaiati, coprendo
schiene nude con strati di tessuti tartan.
La Sig.na 25 ciliegie si ferma
in una piazzola di sosta per vomitare dolore su carta bianca. Si svuota delle
ansie dei suoi non-detti, liberandosi del peso dei giudizi più severi.
La Sig.na 25 ciliegie scrive
senza interruzioni, sputa inchiostro per sopravvivere, disegna immagini suggestive
per ridurre i broncospasmi.
La Sig.na 25 ciliegie non
conosce un altro modo per superare la malinconia; abbassa il sorriso ma solo
per ribadire che la tristezza non va condivisa ma spremuta fino a esaurimento
scorte.
La Sig.na 25 ciliegie non piange
mai quando il volume è basso e la puoi sentire; raramente le scendono lacrime in
grado di spogliarla. La Sig.na 25 ciliegie non è capace di vedersi nuda, salvo
dentro la guerra armonica di un amplesso.
Domani è novembre ma Roger la
porta via.
Domani è novembre ma lei è una
vita che si sente altrove.
Domani è novembre ma altrove
non sempre è raggiungibile nell’immediato.
Domani è novembre ma se prendi
la rincorsa puoi scorgere le luci di Natale.
Domani è novembre ma se le
giornate si accorciano possiamo guardare l’alba dalle mura della città.
-
G. perché sbuffi?
-
Perché quando sei triste scappi via.
- Poi sai che torno, appena mi torna il
sorriso.
-
E si può sapere dove diamine vai?
- In un posto speciale, dove se chiudo gli occhi
vedo tutta Manhattan coperta di neve.
-
Non fa freddo?
-
Naaaaaaaa, è così speciale che con una bic
nera mi posso regalare anche un gelato allo yogurt.