Masterpiece


GB nella vita aveva sempre preso la strada segnalata. Non c’erano stati fuori pista nella sua esistenza.
Si era sempre comportato come doveva, corretto con gli amici, la famiglia, la fidanzata.
Gli studi portati a termine, i sacrifici per la casa, i mi fermo qui urlati e ingoiati insieme alle emozioni e ai desideri.
Non poteva lamentarsi della sua vita, di quegli obiettivi realizzati con impegno e sudore, degli amici di sempre di fronte a una tavola imbandita, delle meritate vacanze ad agosto.
Di lei. Di quanto le era stato dietro, del corteggiamento incalzante e pieno di romanticismo, dei io e te sopra il mondo.
Lei era la sua scelta, la persona eccezionale del suo quotidiano. Quella con cui sorridere, affrontare le difficoltà, costruire una famiglia.
Lei era leale, caschetto nero e occhi verdi.
Lei era bella e trasparente, pronta a promettergli un per sempre così rassicurante.

Da quando si butta via tutto per un capriccio?
Da quando un’immagine ossessiva può permetterti di mandare all’aria anni di responsabilità e integrità?

E il lavoro di questi ultimi anni?
Ottenuto con costanza e dedizione; sfiancante ma pieno di soddisfazioni. Il lavoro per cui aveva studiato, rendendo orgogliosi e fieri i suoi genitori.

Da quando, con un mutuo alle spalle, si decide di mandare a puttane un contratto indeterminato?

Cosa c’è di più gratificante di un impiego motivante, di una famiglia con la persona che ami, di qualche sfizio e un viaggio ogni tanto? Netflix, divano e una birra con gli amici?
Da quando aveva smesso di essere il senso di un’esistenza intera?

I BiG Thief giravano nelle cuffiette e nella sua testa in un loop costante. Le strade di Londra erano così zeppe di fuori pista da lasciarlo senza alcun tipo di orientamento.

Quanto è bello fare la scelta sbagliata?
Quanto è elettrizzante regalarsi errori di adrenalina in una società che ci imbocca obiettivi e traguardi?

Londra nei giri di basso e tanta voglia di fallire in questa ricerca di rettitudine; il desiderio di andare contro corrente, con la spiazzante consapevolezza di essere totalmente contromano.

Non ti mette ansia quella sensazione di aver fatto tutto quello che andava fatto? Non ti fa paura la possibilità di essere salito su un autobus diretto abitudine e non riuscire più a scendere?
Che cosa te ne fai di quel battito accelerato se non fai altro che placarlo?

Londra correva veloce, senza dargli la possibilità di impostare il navigatore, di pensare, di rallentare il respiro.  Seguiva il flusso di persone e odori, provava a vivere questa maledetta primavera, questa Inghilterra inaspettatamente calda, questi continui passi falsi.
In un momento storico di terrore collettivo, nel pieno di un’isteria collettiva, di una follia contagiosa più di un virus. Un aereo, un concerto pazzesco, la voce della cantante che rimbombava nella cassa dei suoi non detti in maniera così magistrale da non consentirgli di tornare indietro.

Cosa te ne fai di quelle regole da seguire, dei confini segnati da altri, delle convenzioni sociali così stupide e bigotte, dei vuoti a perdere dove lasciare quegli incredibili condizionali con cui definisci incazzature e discorsi sotto la doccia?

Lei è perfetta.
Lei è caschetto ebano e occhi smeraldo.
Lei è il tuo respiro regolare.
Lei è casa.

-          Tu li vuoi dei figli?
-          No, io voglio un carretto dei gelati.








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