sabato 5 gennaio 2019

Come quando Piazza Dante era l'unico mondo possibile

Come quando un amico se ne va e se ne va per sempre.
Come quando Città Alta è illuminata dal sole ma dentro hai troppo freddo per rendertene conto.
Come quando attraversi la tua città in motorino e vorresti non doverti mai fermare.
Come quando finisce l'ultima canzone e nessuna canzone dovrebbe finire.
Come quando ti guardo e guardarsi è dolore.
Come quando avevi sedici anni e Piazza Dante era tutto il tuo mondo e ora, che quel mondo lo stai attraversando, hai nostalgia di quello che per te era l'unico mondo possibile.
Come quando quei sedici anni li stringevi con le unghie e con i denti e ci urlavi dentro fino a stare male.
Come quando non esisteva il grigio ma con il bianco e il nero scattavi fotografie che resteranno per sempre.
Come le parole che si fermano in gola, come i messaggi che non vorresti mai scrivere, come i non detti dietro a telefonate faticose.
Come i ricordi bevuti insieme a quell'ultimo Negroni che brucia in gola e non sai perché o forse lo sai e fa ancora più male.
Sig.na 25 ciliegie cosa te ne fai di questi trent'anni così responsabili mentre hai appena sussurrato l'ennesimo addio?
Cosa te ne fai dei: "tutto bene", quando le tue lacrime aride bagnano questi tremendi abbracci?
Dove sono quei sedici anni Sig.na 25 ciliegie? Quella piazza grande come il mondo e quegli occhi pronti a ferire ma capaci di stare per ore seduti accanto a te. Perché era giusto così, perché io ci sono e del resto non me ne frega niente.

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