domenica 22 dicembre 2019

Mi piacciono le città che custodiscono le fiabe, non le favole.


Tu le hai mai provate le vertigini?
Tu hai mai sentito la vita entrare nelle ossa come una scarica di adrenalina?
Tu sai cosa vuol dire avere paura di ritrovare l’equilibrio?

La Sig.na 25 ciliegie sono anni che si domanda se arriverà mai il giorno in cui inseguirà la serenità. Quel giorno in cui nel traffico della sua città abbasserà la musica per ascoltare il rumore degli obiettivi che le hanno insegnato a desiderare.
Cosa c’è di tanto brutto nella stabilità delle abitudini Sig.na 25 ciliegie?
Perché non sogni dei figli, un lavoro sicuro e i weekend rilassanti tra spa e centri termali?
La Sig.na 25 ciliegie in auto fatica a stare concentrata, lei ama costruire storie mentre guarda le montagne. Lei prova ad accorgersi del peso del vivere ma ha imparato a inventarsi tante esistenze d’inchiostro, ad entrarci dentro fino a non sentire il frastuono del dolore.
Sig.na 25 ciliegie come fa a non farti male tutto questo non detto?
La Sig.na 25 ciliegie vorrebbe raccontarti di quelle sere passate a costruirsi un mondo senza malattia e lacrime, senza assunzioni di responsabilità e somministrazioni endovenose. Di quando non c’era musica e il buio si mangiava i capelli e la pelle di chi amava. Di quando girava per casa con le cuffiette e nelle sue storie c’era sempre il sole e nessuno le chiedeva di essere forte.
La Sig.na 25 ciliegie si scusa per questa armatura ma si guarda indietro e vorrebbe abbracciare la ragazzina che era e dirle che è stata un’eroina, che non importa se le emozioni ora la paralizzano, se ci sono ancora alcune parole che si bloccano in gola, che va bene così.

Sì, vai bene così.

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