lunedì 6 febbraio 2012

Rose bianche

La signorina 25 ciliegie oggi viene a trovarti.
Incredibile come un posto come questo possa prendere l'odore di casa
(in quel modo tutto suo).
La signorina 25 ciliegie oggi viene a trovarti, con in mano la routine di quei 3,50 euro, spesi nel tempo di un abbraccio che non può più avere.
La sig.na 25 ciliegie sa che è passato tanto tempo dall'ultima volta, sa quanto sia difficile fare i conti con te, nonostante vi separino chilometri di lacrime e granito.
Un'assenza ingombrante quanto lo era la tua presenza; un'assenza che lascia vuoti come buchi in quello stomaco che sembra non trovare mai pace.
La signorina 25 ciliegie vorrebbe chiederti se sta facendo la cosa giusta, vorrebbe un cenno, un sorriso, una direzione. Invece impara a sue spese che un errore aiuta a guardare meglio il tramonto.
Una ciliegia assapora la tranquillità di quei sentieri, non sente il disagio di quel silenzio che entra senza troppo bussare.
Gedeone deve ancora fare i conti con quel posto: non gli piace camminare tra la sofferenza altrui. E' già tutto così senza colore là fuori.
Alla sig.na 25 ciliegie piace che ci siano luoghi come questo, luoghi dove nessuno si aspetta un suo sorriso. Le è concesso star male, le è concesso un reiterato addio, le è concesso piangere davvero.
E' un posto senza tempo, dove il tempo ce lo si può prendere per ascoltare il proprio dolore. E' un posto che smette di fare paura, quando la paura non è più il nemico sconfitto nelle fiabe ma l'agonia di una malattia, la tragedia compiuta, è qualcuno che perdi mentre un po' te ne vai via anche tu.
La signorina 25 ciliegie vorrebbe dirti che non è più triste, che ha ancora voglia di provare a guardare al di là per vedere un campo di ciliegi.

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