giovedì 2 febbraio 2012

Sporca di neve


La signorina 25 ciliegie guarda fuori per scovar il bianco in una giornata di neve.
Niente come la neve le ricorda di non essere più bambina.
Niente come la neve la fa sentire così sporca.
Niente come la neve la riporta a lei, a quegli anni di fango che l'han resa consapevole di quanto il mondo sia poco pulito.
La signorina 25 ciliegie fa fatica ad odiare la neve ma riesce benissimo ad odiare se stessa; a barricarsi dietro muri di paure, a trovar rifugio nel marcio di un passato senza finestre.
Abbandonarsi a quell'aria viziata, facendo di tutto per non accorgersi di esser circondata da broncodilatatori che cercano in tutti i modi di farla stare bene.
La sig.na 25 ciliegie sa che la neve ferma il battito e il cuore per un attimo, copre la routine, nasconde i doveri e impedisce di non pensare.
Quella neve che avvolge ogni superficie vietandole di essere superficiale.
Quella neve così testarda, così fiera del suo bianco, tanto da sembrare inconsapevole del fatto che si sporcherà.
La neve in città non esiste.
La felicità in città non esiste.
L'amore in città non esiste.
La sig.na 25 ciliegie sogna un orto in campagna ma fa di tutto per far sì che non si realizzi. La signorina 25 ciliegie vuole credere che qualcosa esista, in un mondo troppo sporco per lasciarle delle speranze.

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