venerdì 4 novembre 2011

Dal diario della sig.na 25ciliegie



Doveva semplicemente scegliere la modalità più adatta. La scelta non era di certo una passeggiata però, comportava l'analisi accurata di svariati aspetti.
Che poi -pensava- non puoi chiedere consiglio a chi ti sta intorno. No, proprio no.
Troppi stimoli, troppe situazioni ripetute o già viste, troppi strumenti e mezzi già utilizzati. Insomma, troppo.
Forse, semplicemente, non si deve stare a pensarci così tanto.
Del resto, pensar troppo risulta controproducente. E dico in generale nella vita, non solo in quel particolare frangente.
E l'orario?
La mattina no. C'è troppa luce. Dire addio a quella luce non sarebbe stato di certo facile.
La sera? Alle 22 senti i rintocchi. La sera ci si sente più soli. A che pro amplificare quella sensazione di solitudine?
Bere un caffè è cosa buona e giusta.
Adesso posso ordinare un Negroni -si disse- decisamente sì.
E farlo da sbronzi?
Dicono che l'alcool renda più sinceri; dicono che con l'alcool le sensazioni si amplifichino fino a distorcere la realtà. Che poi la realtà, che cazzo è?
Non so; che la vita sia un casino è una banale verità. Fa parte di quelle cose ovvie, come la quantità di acqua che ci va nella macchinetta del caffè. Uno lo sa e basta.
Diffido di chi non beve caffè.
Chissà che modalità avrei scelto se fossi stata una persona che non beve caffè. Se lo domandò per un'oretta buona.
Credette fosse ora.
Alla buon'ora.
E' solo un modo come un altro per dire addio.


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