sabato 6 aprile 2024

Secondo i nutrizionisti un gelato non sostituisce un pasto completo

Il sole è tornato a scaldare e la primavera è così potente da impedirti di sanguinare dalle ginocchia.
Oggi è la prima volta che ti fermi Sig.na 25 ciliegie, dopo una settimana folle, spesa a scappare da te stessa e da quello che senti, dalla consapevolezza di come, per l’ennesima volta, il tuo dolore ti spinga a sfregiare le tele più belle, a pugnalare chi ti è stato vicino, chi ha sempre cercato di regalarti nuovi scenari e lo ha fatto solo per permettere al tuo battito di rallentare.
Oggi è quel giorno che posticipavi senza vergogna, quel momento che anni fa avresti volentieri schivato per poi lasciartelo alle spalle.  
Se guardi fuori vedi i feriti o sei solo capace di sentire il vento che smuove le foglie?
Non so se mi piace questa nuova versione di te Sig.na 25 ciliegie, meno capace di tenere la vita sotto controllo, ancora più famelica di esperienze ma per nulla in grado di darsi dei confini.
Intenta a fissare la teca dove tornavi ogni sera, dove era facile prendersi cura di te, delle tue distrazioni, di quelle ipocondrie che non sembrano svanire.
Come quella canzone che adori, che trattieni in gola per non bagnarti le gote.
Gli animali esotici possono stare per sempre in una teca Sig.na 25 ciliegie?
Provi a chiederti perché non ti hanno lasciato un libretto d’istruzioni, qualcosa di scritto dove spiegare a te e al mondo cosa fare con i tuoi fragili meccanismi.
Storta, rotta da quando ti conosco, alla ricerca di un habitat che ti hanno strappato a suon di corridoi di ospedale e latte di acquaragia.
Dove è casa, Sig.na 25 ciliegie?
Facile dare la colpa alla tua sofferenza, a un passato che non giustifica nulla se non la tua ricerca di approvazione e di colori.

Se ti chiedo come stai sorridi ma non dagli occhi.
Se ti chiedo dove andare, fai decidere a me la destinazione e mi preghi di non dirti nulla.
Se ti chiedo di scegliere i gusti del gelato li sbagli, presa da un’ansia del vivere che ti lascia in astinenza come la peggiore delle droghe.
Se ti chiedo se sei stata bene sorridi dagli occhi, eppure ci sono dei corpi stesi a terra e io non sono qui a raccoglierli al posto tuo.
 
 
 
 
 

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