venerdì 4 settembre 2020

Ciao papà


A volte il dolore è così forte, talmente fagocitante da non riuscire in nessun modo a plasmarlo, a definirlo con delle parole.
A volte è così devastante da impedire i movimenti, le azioni, le lacrime, i pensieri.
La Sig.na 25 ciliegie si domanda dove sia stata quella sofferenza prima di entrarle dentro. Forse in una distesa immensa? Forse al di là delle nuvole?
Non può essere stata qui nei paraggi, su questa Terra. Qualcuno l’avrebbe vista, avrebbe cercato di fermarla, di mandarla via.  

Chissà dove ti eri nascosta.
Chissà perché ti piaccio così tanto.

Roger la guarda piangere senza bagnarsi il viso, urlare muta, soffrire ridendo. Roger le cucina taralli, le compra kg di gelato, le regala sogni dotati di adattatori universali. Sogni che funzionano in tutte le prese del mondo, sogni che diventeranno progetti.
Roger le vuole così bene che nemmeno si chiede più quanti muri dovrà superare per abbracciarla, quanti silenzi serviranno prima di sentirla gridare contro una vita senza sconti.
Roger la porta via anche dentro un bilocale.
La Sig.na 25 ciliegie sorride pensando ai suoi amici a pois, a quelli che erano lì, nonostante tutto, nonostante esserci davvero non sia la via più facile da intraprendere.  Quelli che hanno scavalcato i va tutto bene e hanno fatto carta straccia dei suoi non ti preoccupare.

La Sig.na 25 ciliegie la vita senza Gedeone nemmeno se la vuole immaginare. Non crede si possa descrivere il vuoto che lascia un coniglio con le orecchie giù. 
L’amore le si incastra nella gola, entra nello stomaco e lo chiude a più mandate. Se ne sta lì e cerca un destinatario.

Ora chi se lo prende tutto questo amore?
Dove lo metto il bene infinito che gli volevo?

La Sig.na 25 ciliegie non sa come si fa quando la persona che ami di più al mondo se ne va, o forse sì perché è già successo, perché la vita a volte ti riserva dei déjà vu che ti spezzano le ossa.
Scorre la rubrica e sa che dovrà cancellare quel numero. Come dodici anni fa. Come quando il dolore ti si appiccica addosso e hai paura che non se ne vada mai più.

La Sig.na 25 ciliegie non lo sa perché il dolore la scelga con tanta irruenza, senza rendersi conto di quei pochi chili che ha di fronte.

Basterebbe molto meno per asfaltarmi sai?

Mentre sale le scale di una casa silenziosa, senza musica, senza risate, senza disordine.
Mentre continuano a chiederle come sta e lei non vede l'ora di montare in sella alla sua bicicletta e di far partire la musica.

Ciao Gedeone, dentro si gela senza di te. 


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