La Sig.na 25 ciliegie aspetta Dicembre, la neve e le città che sanno di Natale.
Non vede l’ora di
impacchettare regali e di scartare progetti mentre Roger guida verso una
Parigi tutta illuminata.
La Sig.na 25 ciliegie adora
zenzero e cannella e ci cucina sogni per l’anno che verrà, per le paure che ha
chiuso in un baule e ha lasciato in soffitta.
La Sig.na 25 ciliegie saluta Dicembre con un abete pieno di palline in legno, così difficili da trovare,
così belle da tenere tra le mani. Prive di riflessi, piene di te e di quelle
domeniche di pioggia passate a scegliere le decorazioni perfette per il nostro
albero.
Alla Sig.na 25 ciliegie piace
conservare piccoli rituali che sanno di te, che le ricordano i Natali passati
in soggiorno mentre ridevi di gusto dopo una sfuriata con papà.
Sceglie un disco speciale e
scrive una lista affollata di nomi che l’hanno fatta sorridere in questo anno così assurdo,
passato a fare lo slalom tra le giostre panoramiche delle emozioni.
La Sig.na 25 ciliegie se
chiude gli occhi rivede una massa di ricci castani e l’alba delle mattine di Santa
Lucia, lo stupore di chi crede ancora che le sorprese salvino la vita.
Vorrebbe tanto non saper
leggere dentro i silenzi di chi le vuole bene, attenersi alle parole dette in
superficie, canticchiate sopra ritornelli sempre uguali. Vorrebbe continuare a
non credere a niente proteggendosi con ombrelli di cinismo, ma a Natale è
impossibile non aspettarsi un risveglio dai tetti imbiancati.
Quanto è difficile diventare
grande Sig.na 25 ciliegie?
Quanto costa dirsi che alcune
canzoni raschiano l’armatura?
Quanto rumore dovrai fare per
impedire che si sentano i battiti dietro la corazza?
Quanto male dovrai navigare
per ritornare a volerti bene?
La Sig.na 25 ciliegie cerca
voli per New York, si regala sceneggiature di Woody Allen e bicchieri di
Champagne.
-
A cosa pensi G.?
-
A Roger, alle infinite volte in cui ti ha
portata via.
-
E ora non ti fa più arrabbiare vero?
-
No. Come faccio ad arrabbiarmi con chi è
capace di salvarti ogni santa volta?
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