Stasera cadono ciliegie da un albero,
cadono senza che nessuno le raccolga,
cadono senza vergogna,
senza l'ostinazione di chi, come al solito, le trattiene da troppo tempo.
Ogni tanto la Signorina 25 ciliegie pensa anche a lui, al suo dolore
al dolore di chi non può più dirle quanto la ama
al dolore di una vecchiaia che non condivideranno.
La signorina 25 ciliegie chiede scusa per aver permesso che la sua sofferenza oscurasse ogni cosa, persino il colore dei suoi occhi che hanno smesso di brillare.
Occhi offuscati in quegli anni scanditi da ospedali e terapie, anni senza inizio e la cui fine sembra non arrivare mai.
Gedeone prova a immaginare quelle notti senza sogni, quelle notti sempre all'erta, quelle notti così lunghe che pareva che il sole non sorgesse mai.
Gedeone prova a immaginare quelle mattine senza sveglia, con la voglia di fuggire da quei party dove strazio e angoscia banchettavano senza sosta.
Gedeone guarda quelle ciliegie lasciate cadere e vorrebbe tanto che smettessero di sentirsi in colpa e che si godessero la fine di una storia senza parole.
La signorina 25 ciliegie pensa a quegli addii che nessuno ti insegna a sostenere, a quei corridoi che non vorresti mai percorrere, a quelle iniezioni per toglierle il dolore e lasciarlo tutto a te.
La signorina 25 ciliegie vorrebbe mettere un punto, ma la virgola la insegue come il gatto fa col topo.
Gedeone sa che quegli anni la accompagneranno per sempre, eppure gli piace pensare che un giorno si stancheranno di rincorrerla, regalandole nuovi capitoli senza punteggiatura.
giovedì 7 giugno 2012
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