martedì 3 dicembre 2024

I tappi delle bombolette sono immagini curve

Va sempre tutto bene vero Sig.na 25 ciliegie?

L’olio che vedi nel piatto è acqua sporcata di vino, niente di calorico che ti possa perturbare.
Nessun urto alla carrozzeria. Solo schianti silenziosi nella strada della tua vita; solo parole vomitate che giustificherai, solo cattiverie gratuite che cercherai di coprire alzando il volume di quelle canzoni nelle cuffiette.
Le luminarie di dicembre ti fanno sorridere, ti ricordano quanto sia bello impacchettare regali con cura, compilare liste nel tepore di casa, accendere le lucine dell’albero quando torni a casa dopo una lunga giornata di lavoro.

Come è stato questo anno Sig.na 25 ciliegie?
Mentre ripensi alla poesia di ogni immagine costruita o accaduta senza che te l’aspettassi; intenta a guardare quanta fortuna tu abbia avuto a nascere libera, in quella parte del mondo dove nessuna scelta ti viene imposta, dove non esistono gabbie se non quelle che ti costruisci da sola.
Fuori fa freddo ma novembre è finito, lasciando tanti spifferi e troppe recriminazioni, eppure tu lo conosci troppo bene per farti mettere i piedi in testa. Non ti piacciono i mesi arroganti, i toni di voce che si alzano, il brutto che cerca di mangiarsi la meraviglia.
Le decorazioni di Natale rendono la città meno arrabbiata, i cieli invernali limpidi ti riempiono di buoni propositi e provi a mettere la tristezza in una boule de neige così da renderla meno dolorosa.
 
Prendi la malinconia e facci qualcosa di bello.
 
Chissà per quanto tempo ancora riuscirai a spostare i dispiaceri, a cospargerli di miele per trovarci qualcosa di dolce.
Chissà chi diamine te l’ha insegnato a fare così, a esplorare ogni dannato punto di vista fino a trovare quello che ti fa vedere la vita da una prospettiva più colorata, quei graziosi fiori gialli nelle crepe di una brutta strada di provincia.
 
Non abbassare il volume Sig.na 25 ciliegie, non smettere mai di scrivere del dolore fino a farlo diventare un racconto.  
Non sono pronta a sentire il tonfo della tua caduta, ho ancora bisogno che sia tu a farmi vedere il bello di quel graffito nel grigio della periferia.
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

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