Dicembre profuma di buono ma cela un dolore profondo, è leggero ma nasconde nelle tasche giornate frittella, ciambelle con la glassa colorata.
La sig.na 25 ciliegie si lega un filo attorno al polso come il più colorato degli aquiloni, soffia via quello zucchero a velo che poco tollera, ce la mette tutta per girare quei bronci, per trasformarli in sorrisi.
Dicembre è custode di ricordi pieni, di momenti che segnano una vita intera.
Dicembre chiude il cerchio di un anno assurdo, rincorso e poi atteso, immaginato e poi schiantato nei muri dipinti di una città che non si può non amare. Una città sognata sulle mura che la contengono, così bella da fare male.
La sig.na 25 ciliegie guarda l’anno che verrà senza caricarlo di aspettative; riempie uno zaino con immagini a carboncino, si osserva le mani sporche di grafite e si prepara per l’ennesimo viaggio dall’altra parte del mondo.
Fa un bilancio dei sorrisi e delle fatiche, si lecca le ferite di un percorso pieno di rovi ma scelto senza pentimento. Cerca rifugio in una tana piena di libri, di stupide commedie romantiche, di zucche al forno e di bicchieri colmi di bolle mentre la musica rimbomba in tutto il bosco.
Chiude gli occhi quando incontra un brutto pensiero e fa di tutto per riaprirli di fronte a un nuovo paesaggio.
Come faccio a chiederti di smettere di scappare?
Come posso obbligarti a stare nella tristezza ora che conosco la luce dei tuoi occhi quando sono felici?
La sig.na 25 ciliegie sogna di restare chiusa in una pasticceria durante un’invasione zombie; vorrebbe abbassare gli aculei per permettere a se stessa di abbracciarsi, di dirsi che le emozioni non sono solo proiettili da evitare ma anche regali che ci si può concedere.
La sig.na 25 ciliegie sarà sempre come Wilma, quella balena gonfia di vuoti e di paure che si mischia nella folla sorridente, capace di alzarsi da terra e volare lontano senza alzare la voce.
La sig.na 25 ciliegie si lega un filo attorno al polso come il più colorato degli aquiloni, soffia via quello zucchero a velo che poco tollera, ce la mette tutta per girare quei bronci, per trasformarli in sorrisi.
Dicembre è custode di ricordi pieni, di momenti che segnano una vita intera.
Dicembre chiude il cerchio di un anno assurdo, rincorso e poi atteso, immaginato e poi schiantato nei muri dipinti di una città che non si può non amare. Una città sognata sulle mura che la contengono, così bella da fare male.
La sig.na 25 ciliegie guarda l’anno che verrà senza caricarlo di aspettative; riempie uno zaino con immagini a carboncino, si osserva le mani sporche di grafite e si prepara per l’ennesimo viaggio dall’altra parte del mondo.
Fa un bilancio dei sorrisi e delle fatiche, si lecca le ferite di un percorso pieno di rovi ma scelto senza pentimento. Cerca rifugio in una tana piena di libri, di stupide commedie romantiche, di zucche al forno e di bicchieri colmi di bolle mentre la musica rimbomba in tutto il bosco.
Chiude gli occhi quando incontra un brutto pensiero e fa di tutto per riaprirli di fronte a un nuovo paesaggio.
Come faccio a chiederti di smettere di scappare?
Come posso obbligarti a stare nella tristezza ora che conosco la luce dei tuoi occhi quando sono felici?
La sig.na 25 ciliegie sogna di restare chiusa in una pasticceria durante un’invasione zombie; vorrebbe abbassare gli aculei per permettere a se stessa di abbracciarsi, di dirsi che le emozioni non sono solo proiettili da evitare ma anche regali che ci si può concedere.
La sig.na 25 ciliegie sarà sempre come Wilma, quella balena gonfia di vuoti e di paure che si mischia nella folla sorridente, capace di alzarsi da terra e volare lontano senza alzare la voce.