Basta un lunedì di sole dopo un weekend di umidità nelle ossa.
Basta il tuo gruppo preferito che suona a gran voce in città.
Basta una risata fragorosa.
Basta infornare quella pizza alla zucca senza grassi, cuocerla fino quasi a farla bruciare. Esattamente come piace a te.
Basta l'idea di un viaggio pieno di chilometri e visi sconosciuti.
Bastano le parole di un libro sotto calde coperte d'autunno.
Bastano vecchie fotografie in bianco e nero, immagini definite dal giro di do di quei sorrisi lontani.
Basta un disco che suona, sporco e imperfetto ma così pieno di verità.
Basta un bicchiere corposo di rosso che ti segna le labbra, che ti resta in testa e nello stomaco mentre cerchi di chiudere il cuore.
Basterebbe riuscire a dirti che crescere non si sta rivelando così facile come ti eri promessa in passato.
Basterebbe ricordare a te stessa che ci sono sentieri che è bello non percorrere; che alcuni romanzi non vanno riletti perché perderebbero la poesia.
Basterebbe piangere ma tu mica ci riesci.
Basterebbe ripeterti che va bene così, almeno fino a quando finirai per crederci.
Basterebbe volerti bene in questo Novembre che dimenticheresti volentieri in un autogrill qualunque e nel quale non tornerai mai più.
Io ti odio Novembre,
anche se cerchi di comprarmi con qualche foglia colorata, con del vino buono che mi colora le gote e per un attimo mi fa scordare il peso di questa armatura.
Io continuo ad odiarti, anche se mi illudi con giornate di cielo terso dopo temporali e nebbie opprimenti; nonostante tu faccia di tutto per lasciarmi addosso il profumo di caldarroste bollenti.
Eppure io lo sento lo stesso, quell'odore bastardo di pioggia, di rimorsi, di strade interrotte.
Io ti vedo mentre mi osservi giudicante, affaticandomi il respiro, impedendomi di scappare via.
Io ti sento mentre me lo sussurri per l'ennesima volta: "sei incredibilmente brava a trascinarti verso il basso".
Sai che c'è Novembre?
C'è che mi sono raccontata storie meravigliose per anni, mentre il dolore girava per i corridoi di casa come olio bollente; quindi fottiti Novembre, ti mangerò come le lasagne della domenica, piene di paure miste a calorie e zeppe di io ci proverò.
E sì, hai ragione Novembre, resto incredibilmente brava a trascinarmi verso il basso ma mentre lo faccio lo storytelling è pazzesco.
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