domenica 21 aprile 2013

Parole di fango

La signorina 25 ciliegie esce per sporcarsi gli stivali di fango.
A volte è necessario intaccare l'anima, il mondo è troppo avariato perché ci si vesta del colore della neve.
Nei giorni che passano, nella felicità che pare rimanere come il più fedele dei cani; in tutto questo, una principessa sceglie di alzarsi dalla sua amaca nel giardino di silenzio.
Chiede a se stessa una tregua da pomeriggi troppo puliti, da cuori limpidi e da sorrisi di verità.
Ferma di fronte a una pausa che rimbomba forte cerca i profumi delle paure lasciate a riva.
Attenta Signorina 25 ciliegie, la felicità non è merce di scambio, la terra bagnata rimane sotto le scarpe come quelle notti che spaccano fegato e emozioni.
Entra in quel pantano di non detti; nessuno si ciba di serenità per sempre, non esistono ciliegie che resistono ai cambi di stagione.
Guarda in faccia il marcio del mondo e scrivici sopra parole di china nera, come in quegli anni di cieca sopravvivenza.
Ridisegna gli umori che regolano le cose, sporcale di passato per lavarle di presente.
Lasciarsi alle spalle quella melma non regalerà scarpe immacolate.
Accetta il putrido delle masse e stringi forte le persone in un abbraccio.
Non avere timore delle urla del vento ma respira forte fino a sentirne solo l'eco in lontananza.
E' solo la lunga attesa per questa primavera.

-Gedeone quanto dura la felicità?
Promettimi che esiste un per sempre, ovunque lei sia.-

-Lei è qui, il suo per sempre ha il gusto delle ciliegie mature.-

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