-Gedeone, ma tu ci vieni in Brasile con me?-
La signorina 25 ciliegie è in partenza,
da pensieri indigesti,
da ricordi ingombranti,
da occhi piccoli accompagnati da finti sorrisi.
La sig.na 25 ciliegie, abituata all'estremo silenzio del dolore, inizia un viaggio verso i suoni confusi della felicità.
I toni del presente si vanno mischiando con le aspettative carioca di chi vuole dire addio alla sofferenza.
Nessuno ci ama per sempre; qualcuno continua a volerci bene per l'eternità.
-Dimmi un po' Gedeone, sali anche tu su questo aereo che azzererà ogni autunno?-
La signorina 25 ciliegie si prende il tempo necessario per dirti grazie; un grazie grande quanto la distanza che la separerà da quei novembri, catalizzatori di lacrime.
La signorina 25 ciliegie dopo tanti anni, sente la terra sotto ai piedi; ha smesso di cadere e non sente più il bisogno di forare le reti di salvataggio.
Lei sa scrivere, vivere le riesce meno immediato. Ora che ha ricominciato però, vorrebbe che qualcuno le spiegasse come si fa.
La sig.na 25 ciliegie segue lezioni di portoghese, beve cachaça e sceglie costumi colorati da portare al di là del dolore.
Nasconde ciliegie nelle tasche e sospira al pensiero che un coniglio dalle orecchie giù decida di non aspettarla più a casa quando si fa buio.
Non posso fare a meno di te e di Gedeone.
venerdì 3 agosto 2012
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