La Sig.na
25 ciliegie quando se ne va lo fa in punta di piedi, senza sbattere porte o recriminare
mancanze.
Lei se ne è
sempre andata in silenzio, continuando a salutare sorridendo chi l’aveva
delusa, chi le aveva inflitto ferite profonde.
Non ha mai
smesso di parlare del più e del meno, non ha vomitato condanne.
La Sig.na
25 ciliegie quando se ne va lo fa senza colonna sonora, non cessa di chiederti
come stai ma evita di buon grado di condividere musica e libri letti, di
spiegarti come è sopravvissuta a questo anno devastante.
Quanto è
importante per te una canzone?
Quanto vale
una storia consumata tra le pause di un dolore lancinante?
Quanto è
bello quando qualcuno resta davvero?
La Sig.na
25 ciliegie mette in atto meravigliose tecniche di evitamento mentre la vita
scorre su binari che non sa dove la porteranno. Guarda fuori dal finestrino
mentre una nuova playlist inonda la sua auto e non vede altra soluzione se non
cantare a squarciagola fino ad esaurire la voce.
Cosa
succede quando alzi lo sguardo ma sei altrove?
Come fai
senza i piedi sul cruscotto ora?
La frenesia
di quei piedini che attraversano la città, che si muovono rapidi allenamento
dopo allenamento, in attesa di poter scegliere nuove rotte insieme a Roger e Gedeone.
Il
desiderio struggente di partire, nel disperato tentativo di lasciarsi alle
spalle questi anni così faticosi.
Come si
chiama quel pezzo che ascolti in loop ultimamente?
Cosa ti ha
appassionato in quell’intro che non smetti di ascoltare?
Quale vino bevi
mentre costruisci progetti con un coniglio aviatore?
Pensi
ancora che la vita sia una meraviglia, nonostante la cattiveria con cui ti rammenta
la sua straordinarietà?
-
Cosa vuoi da me?
-
Vorrei la smettessi di dirti che perdoni
tutti, perché non lo fai, perché quella corazza fa ancora più paura quando butti
la chiave.
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