La Sig.na 25 ciliegie si prepara all'ennesimo viaggio: cuffiette, bic nera e fogli senza righe fastidiose. Una grande città, di quelle grandi per davvero.
Seduto accanto a lei c'è Roger, che conosce alla perfezione quell'ansia del vivere, quella bulimica necessità di prendersi tutto, di non lasciare esperienze nello zaino dei rimpianti.
Quanti rimorsi ti attendono in questa corsa verso la vita?
Non sarebbe il caso di fermarsi, giusto il tempo di un tè in infusione?
Tu e quei frenetici litri di caffènerobollente che ti accompagnano per le strade di ogni città.
Autunno: periodo di visite, anniversari bastardi, castagne e foglie calpestate.
Tempo di occhi che mutano colore, come sauri che cambiano la pelle, liberandosi di quella vecchia e di tutto il brutto che l'ha consumata. E le cose belle? Che fine fanno le immagini calde con cui riempirsi il cuore e lo stomaco?
Tempo di alzare gli aculei per proteggersi dal dolore del distacco: passato, presente o futuro che sia.
Sei bizzarra Sig.na 25 ciliegie, mangi la vita ma stai bene attenta a controllarne ogni emozione più calorica.
Come fai?
Come fai a vivere schiacciando l'acceleratore, quando guidare ti riempie di paura?
Così delicata e goffa nello stesso momento, come puoi chiedermi di non proteggerti?
Ora che Gedeone è solo un furgone; ora che le parole si riempiono di aspettative senza che tu te ne renda conto.
Basta dire la verità per non fare male alle persone a cui vuoi bene?
E tu? Tu ti fai mai male Sig.na 25 ciliegie?
Tu che credi di essere immune dalle delusioni, dalle disillusioni, dalle parole cattive che ti vengono vomitate addosso.
Come faccio a lasciarti cadere Sig.na 25?
Come posso tenerti la mano nei giorni tristi, se sorridi anche quando dentro piove a dirotto?
Le persone possono anche restare Sig.na 25 ciliegie, non c'è bisogno di metterle costantemente alla prova, di ricordare loro che te ne andrai, di frapporre una distanza di sicurezza per proteggerti dal dopo.
Ti guardo combattere contro le tue paure, piena di corazze, intenta a schivare emozioni come fossi in un campo minato.
Quanto vorrei riuscire a soffiare via quella polvere di terrore dalle tue ciglia, da quegli occhi curvi così musicali, così indecifrabili.
- Cosa chiederesti a Gedeone se fosse ancora qui?